Roma, 29 ottobre – La riforma costituzionale per la separazione delle carriere dei magistrati e la riorganizzazione del Consiglio Superiore della Magistratura (CSM) è una delle priorità del governo Meloni, con l’obiettivo di portarla a termine entro la fine della legislatura. Questo il messaggio del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, che durante una riunione presso il Ministero della Giustizia ha incontrato i presidenti delle commissioni Affari Costituzionali e Giustizia di Camera e Senato, rispettivamente Nazario Pagano (Forza Italia), Alberto Balboni e Ciro Maschio (Fratelli d’Italia), Giulia Bongiorno (Lega), insieme ai capigruppo dei partiti di maggioranza.
Una sfida complessa per la maggioranza
La missione affidata dal governo alla maggioranza si presenta ardua, poiché il calendario parlamentare è già colmo di appuntamenti cruciali entro fine anno. Prima della chiusura natalizia, infatti, si dovranno convertire in legge sette decreti e approvare la legge di Bilancio e il disegno di legge sulla concorrenza entro il 31 dicembre. La conferenza dei capigruppo della Camera, prevista per domani, stabilirà probabilmente la calendarizzazione della proposta di legge per novembre, in modo che il disegno di legge possa essere discusso in Aula a dicembre.
Il presidente della commissione, Nazario Pagano, dovrà trovare spazio per l’avanzamento del testo, conciliandolo con altri provvedimenti prioritari, tra cui il decreto flussi e la proposta di legge Foti, che prevede una riforma della giustizia contabile e delle funzioni di controllo della Corte dei Conti.
Riforma aperta a modifiche, ma solo con consenso di coalizione
Nordio ha spiegato che il testo della riforma non è “blindato” e che saranno possibili modifiche, purché concordate tra tutti i partiti della coalizione di governo. Finora, sono stati presentati circa 250 emendamenti, quasi esclusivamente dall’opposizione. La Lega, per voce di Igor Iezzi, ha depositato tre emendamenti per ribadire il principio della prevalenza della legge italiana su quella europea e limitare il potere dei giudici di disapplicarla, prevedendo solo la possibilità di interpellare la Corte costituzionale. Queste proposte nascono in risposta alla mancata convalida, da parte del tribunale di Roma, del trattenimento dei migranti in Albania, una decisione basata su una sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea. Tuttavia, gli stessi emendamenti potrebbero essere dichiarati inammissibili già nella prossima settimana.
Incontro sui temi delle intercettazioni
La riunione sulla separazione delle carriere è stata preceduta da un altro incontro tra gli esponenti di maggioranza delle commissioni Giustizia, dedicato alle intercettazioni, un tema che resta al centro del dibattito per il suo impatto sulle indagini e sulla privacy.
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