Gli avvocati specialisti diventano ufficialmente realtà. Così come comunicato dal CNF, quattro professionisti hanno raggiunto questo traguardo, ottenendo una specializzazione in diritto civile, in diritto internazionale e in diritto dell’Unione Europea.
Sono i primi professionisti ad aver ottenuto un riconoscimento di un percorso cominciato nel 2015 con il Dm 144: il 60% dei professionisti che hanno sostenuto l’esame sono stati promossi per affrontare l’esame orale.
Spiegano dal CNF: «Questi esami rappresentano il momento attuativo della norma transitoria del decreto ministeriale sulle specializzazioni forensi per cui gli avvocati, che nei cinque anni precedenti hanno frequentato un corso di alta formazione biennale, possono ottenere, superando una prova scritta e una prova orale, il titolo di specialista».
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Ad oggi ci sono state 490 richieste inviate dagli avvocati al CNF per essere ammessi alle prove scritte, tenutesi a maggio. La commissione d’esame hanno da poco ultimato le correzioni degli scritti, ammettendo alle valutazioni orali 139 avvocati.
Fino al 26 luglio saranno valutati dalle commissioni d’esame del CNF gli avvocati che hanno scelto il diritto di famiglia, il diritto penale, il diritto tributario e il diritto del lavoro come settore di specializzazione.
Prosegue anche l’iter delle specializzazioni per gli avvocati dottori di ricerca che ne fanno richiesta al CNF. 234 specialisti sono già stati riconosciuti in quanto tali, e andranno a sommarsi ai primi 4 professionisti specializzati, secondo il Dm del 2015.
Per Francesco Greco, «le specializzazioni forensi possono fare da volano per restituire agli avvocati la fiducia nel futuro della professione, e rappresentano lo strumento, altamente qualificante, attraverso il quale i professionisti possono aumentare conoscenze e competenze. Confidiamo che presto possano prendere avvio i corsi di specializzazione di alta formazione».
Le specializzazioni forensi sono state introdotte nell’ordinamento italiano con la legge 247/2012. In particolar modo, nell’articolo 9 si stabilisce che «è riconosciuta agli avvocati la possibilità di ottenere il titolo di specialista».
Dopo tre anni venne pubblicato il decreto n. 144, che andava ad attuare quanto già previsto dalla legge 247. Tale decreto venne tuttavia bocciato sia dal Tar che dal Consiglio di Stato, e dunque si allungò il percorso della nuova norma, con il nuovo regolamento arrivato a dicembre 2020.
Infine, da qualche mese, il ministero della giustizia ha pubblicato le nuove linee guida sul tema. Come accennato, il nuovo regolamento individua sette settori di specializzazione, a loro volta suddivisi in una serie di indirizzi.
Ogni avvocato potrà specializzarsi in un massimo di due settori e di tre indirizzi.
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