Un procedimento amministrativo di alto livello, con decisione finale del Consiglio di Stato o del Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Sicilia, a costi quasi simbolici. Non è fantascienza, ma la realtà del ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, istituto giuridico nato nell’Ottocento e tuttora utilizzato, soprattutto da chi intende contestare provvedimenti in materia edilizia, urbanistica, ambientale o fiscale.
Introdotto con le cosiddette leggi Rattazzi del 1865, il ricorso straordinario si presenta come una delle forme più complete di “ADR” (Alternative Dispute Resolution) applicate al diritto amministrativo. La sua peculiarità è quella di coniugare la funzione consultiva del Consiglio di Stato con effetti pratici assimilabili a una sentenza: il parere reso dai giudici amministrativi, infatti, viene formalizzato in un decreto presidenziale vincolante per le amministrazioni coinvolte.
Accessibile a tutti, senza obbligo di avvocato
A differenza del ricorso al TAR, per il ricorso straordinario non è obbligatoria l’assistenza di un legale: può proporlo anche un privato cittadino o un’impresa senza intermediazioni professionali. I costi sono minimi: il contributo unificato ammonta a 650 euro, ridotto a 100 in Sicilia in base a recenti norme a sostegno dei cittadini con redditi medio-bassi.
Il procedimento, che va attivato entro 120 giorni dalla conoscenza dell’atto, si caratterizza per un contraddittorio ampio: le parti possono depositare memorie e documenti, ottenere – in presenza dei requisiti – la sospensione cautelare dell’atto impugnato e, se necessario, persino adire l’azione di ottemperanza contro le amministrazioni che non si adeguano alla decisione.
Tempi contenuti e garanzia di qualità
Nonostante la natura amministrativa, il ricorso straordinario offre tempistiche competitive: in media poco più di un anno per la definizione, con tempi analoghi sia al Consiglio di Stato che al CGA siciliano. Il valore del parere, reso da collegi di magistrati altamente qualificati, garantisce una solidità giuridica non inferiore a quella di una sentenza amministrativa di annullamento.
La rivoluzione digitale: basta un clic
Dal 2014, la Regione Siciliana ha digitalizzato il procedimento: tramite una piattaforma online accessibile con SPID o CIE, è possibile caricare il ricorso e la documentazione direttamente da casa, monitorando lo stato dell’iter in tempo reale. Una semplificazione che rende la procedura ancora più veloce ed economica, riducendo drasticamente la burocrazia.
Una giustizia “a portata di clic”
Definito dal giurista Giovanni Cattaneo nell’Italia liberale come “una giustizia gratuita, perché non costa più che un foglio di carta”, oggi il ricorso straordinario è ancora più immediato: il foglio non serve nemmeno, basta un clic. Una forma di tutela che, pur poco conosciuta, resta una via efficace, semplice e democratica per reagire agli atti illegittimi della pubblica amministrazione.
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