Quarant’anni dopo l’arresto di Enzo Tortora, la proposta di istituire una Giornata nazionale per ricordare le vittime di errori giudiziari.
Il 17 giugno 1983, Enzo Tortora, un noto conduttore televisivo italiano, venne arrestato con l’accusa di associazione mafiosa. Un evento che sconvolse l’opinione pubblica e che divenne simbolo degli errori giudiziari.
A distanza di quarant’anni, una proposta di legge presentata alla Camera dei Deputati il 18 gennaio 2024 vuole istituire il 17 giugno come “Giornata nazionale in memoria delle vittime di errori giudiziari”.
Perché una Giornata nazionale?
L’obiettivo è quello di dare dignità e riconoscimento a tutti gli innocenti che hanno subito ingiuste detenzioni e sofferenze a causa di errori giudiziari.
I numeri del problema
In media, ogni anno in Italia circa 1.000 persone vengono ingiustamente incarcerate. Negli ultimi 25 anni, si stima che oltre 26.000 persone abbiano subito questa esperienza. Lo Stato ha già speso più di 740 milioni di euro in risarcimenti, con un costo giornaliero di circa 81.000 euro.
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Cosa prevede la proposta di legge
La proposta di legge prevede:
- Il riconoscimento del 17 giugno come “Giornata nazionale in memoria delle vittime di errori giudiziari”.
- La promozione di iniziative nelle scuole per sensibilizzare sul valore della libertà, della dignità personale e della presunzione di non colpevolezza.
- L’organizzazione di manifestazioni pubbliche, cerimonie e incontri per ricordare le vittime e costruire una memoria storica condivisa.
La proposta di legge è stata presentata dai deputati:
- Bisa
- Molinari
- Matone
- Bellomo
- Ziello
- Furgiuele
- Andreuzza
- Barabotti
- Cavandoli
- Cecchetti
- Comaroli
- Giaccone
- Giagoni
- Iezza
- Montemanni
- Morrone
- Nisini
- Ottaviani
- Pretto
Rosa Colucci
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