La Corte Suprema di Cassazione, con l’ordinanza n. 14770 del 27 maggio 2024, ha stabilito un principio importante in materia di responsabilità genitoriale. In particolare, la Corte ha affermato che la violazione dei doveri genitoriali può dar luogo al risarcimento dei danni non patrimoniali, anche se non rientra nelle tipiche misure previste dal diritto di famiglia.
La pronuncia si basa sull’idea che la violazione grave dei doveri genitoriali può ledere diritti fondamentali della persona tutelati dalla Costituzione. In tali casi, la vittima può richiedere il risarcimento del danno non patrimoniale subito, come ad esempio il dolore morale, la sofferenza psichica o il turbamento emotivo.
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La Corte ha richiamato alcuni precedenti in cui ha già riconosciuto il diritto al risarcimento del danno non patrimoniale in caso di violazione dei diritti inviolabili della persona. Tra questi, la Cassazione 26301/2021, la Cassazione 28989/2019, la Cassazione 7513/2018, la Cassazione 2788/2019 e la Cassazione s.u. n. 26972/2008.
L’ordinanza in questione rappresenta un passo avanti importante nella tutela dei diritti dei minori. Essa riconosce che la violazione grave dei doveri genitoriali può avere conseguenze profonde sulla psiche e sul benessere dei figli, e che per tali danni è possibile ottenere un giusto risarcimento.
Ecco alcuni punti chiave dell’ordinanza:
- La violazione dei doveri genitoriali può dar luogo al risarcimento dei danni non patrimoniali.
- Il risarcimento è possibile solo in caso di violazione grave dei doveri genitoriali.
- La violazione grave deve ledere diritti fondamentali della persona tutelati dalla Costituzione.
- La vittima può richiedere il risarcimento del danno non patrimoniale, come ad esempio il dolore morale, la sofferenza psichica o il turbamento emotivo.
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