4 Agosto 2025 - RISORSE EUROPEE | Le frodi

Fondi Ue nel mirino: 11,3 miliardi sotto controllo. Così le finte imprese rosa e i progetti riciclati truffano il PNRR

La Guardia di Finanza smaschera una rete di frodi nei finanziamenti europei. Società “femminili” solo sulla carta e vecchie attività camuffate da start-up. Allerta anche per bonifici all’estero e fatture gonfiate

Nel grande cantiere della ripresa post-pandemica, alimentato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), c’è chi lavora, chi innova — e chi truffa. A gettare luce sulle ombre che si annidano tra bandi e contributi è la Guardia di Finanza, che negli ultimi 18 mesi ha effettuato circa 15mila controlli su finanziamenti pubblici e progetti agevolati per un valore complessivo di 11,3 miliardi di euro. Il bilancio? Frodi sofisticate, spesso travestite da buone pratiche: aziende femminili solo sulla carta, start-up innovative che non innovano affatto, e un fitto sistema di società di comodo, conti esteri e prestanome.

Imprese “rosa” solo sulla carta

Una delle truffe più ricorrenti riguarda l’accesso al Fondo impresa femminile, pensato per favorire la parità di genere e l’imprenditorialità delle donne. In apparenza un cambio epocale, nella sostanza una farsa: aziende a gestione maschile che, poco prima della scadenza dei bandi, nominano donne della famiglia come rappresentanti legali — spesso ignare, talvolta compiacenti. Mogli, figlie, sorelle improvvisamente catapultate alla guida di società che continuano ad essere dirette, nella realtà, dai vecchi amministratori.

Le verifiche del Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie mostrano uno schema costante: nomi femminili inseriti al momento giusto, variazioni lampo nei registri camerali, e nessun reale cambiamento nella conduzione aziendale. Una parità apparente che viola i requisiti sostanziali dei finanziamenti e svilisce le vere imprenditrici.

Progetti riciclati, innovazione solo nel titolo

Accanto al fenomeno delle “imprese rosa”, emerge un secondo filone di irregolarità: progetti vecchi spacciati per nuove idee. Le società coinvolte ripropongono attività già avviate anni prima, modificate quanto basta per sembrare start-up innovative. Vecchie pratiche, nuove etichette. Un maquillage ben studiato per scalare le graduatorie dei finanziamenti destinati all’innovazione.

Non mancano poi i casi di fatture gonfiate, emesse da aziende prive di dipendenti o di sede operativa reale, e flussi di denaro che prendono direzione estera, per essere prelevati in contanti o fatti transitare attraverso società di comodo, aggirando ogni controllo. Un labirinto di simulazioni contabili e giuridiche, costruito per saccheggiare fondi pubblici travestiti da opportunità di rilancio.

L’allarme della Procura europea e il rischio sistemico

I settori sotto osservazione sono trasversali: infrastrutture, sanità, digitalizzazione, formazione, pubblica amministrazione. Un’attenzione particolare è riservata dalla Procura europea (EPPO) ai progetti che ricevono fondi PNRR e risorse europee strutturali, per il potenziale impatto transfrontaliero delle frodi e per l’effetto distorsivo su concorrenza e legalità.

Il timore è che questi comportamenti minino la credibilità del sistema dei controlli e danneggino l’accesso ai futuri finanziamenti. Ogni euro sottratto al circuito virtuoso dello sviluppo significa un’opportunità mancata per il Paese reale, quello che crea valore, lavoro e inclusione.

I controlli continuano. Serve anche un cambio culturale

Il lavoro della Guardia di Finanza, in sinergia con la magistratura contabile e le autorità europee, prosegue senza sosta. Ma il contrasto alle frodi richiede anche una nuova consapevolezza da parte delle amministrazioni pubbliche e della società civile: non basta verificare i documenti, bisogna valutare i contenuti reali di ogni progetto, e premiare chi opera con trasparenza e competenza.


LEGGI ANCHE

IA, nuove misure fiscali e fondi per l’innovazione: il regime impatriati si estende anche ai ricercatori

Il disegno di legge approvato dal Senato introduce agevolazioni per chi rientra dall’estero e rafforza la dotazione del Fondo nazionale innovazione, con un miliardo riservato…

Foglieni che parla dal palco

Foglieni (AIGA): “Introdurre compenso minimo inderogabile per giovani avvocati”

Dal 26 al 28 settembre a Napoli il Congresso nazionale dell’associazione.

Notifica dell’appello tramite PEC non valida se il processo tributario telematico non operativo

La Corte Suprema di Cassazione ha stabilito che la notifica dell'atto di appello effettuata via PEC è giuridicamente inesistente se avviene prima dell'attivazione del processo…

TORNA ALLE NOTIZIE

Iso 27017
Iso 27018
Iso 9001
Iso 27001
Iso 27003
Acn
RDP DPO
CSA STAR Registry
PPPAS
Microsoft
Apple
vmvare
Linux
veeam
0
    Prodotti nel carrello
    Il tuo carrello è vuoto