Il decreto omnibus (dl n. 113/2024) ha ottenuto il via libera dal Senato e si avvia verso l’approvazione definitiva alla Camera, blindato dopo il voto di fiducia. Tra le misure più rilevanti c’è il raddoppio della flat tax per i ricchi stranieri che scelgono di trasferire la loro residenza fiscale in Italia. L’imposta sostitutiva, che era fissata a 100 mila euro, salirà a 200 mila euro.
Le misure del decreto omnibus
Oltre alla stretta sui cosiddetti “paperoni”, il decreto, composto da 22 articoli, introduce una serie di provvedimenti che spaziano dal credito d’imposta per le Zone Economiche Speciali (Zes) a un bonus natalizio da 100 euro per i lavoratori dipendenti. È inoltre prevista una modifica al regime fiscale per i nuovi frontalieri e un ravvedimento speciale per chi decide di aderire al concordato preventivo biennale entro il 31 ottobre 2024. La scadenza per l’approvazione del decreto è fissata per l’8 ottobre, e il testo sembra destinato a passare senza ulteriori modifiche.
Flat tax raddoppiata per i redditi esteri
L’articolo 2 del decreto prevede un raddoppio dell’imposta sostitutiva sui redditi prodotti all’estero per chi trasferisce la propria residenza fiscale in Italia. L’aliquota, che prima era fissata a 100 mila euro, sarà portata a 200 mila euro, segnando un significativo cambiamento rispetto a quanto previsto nel Testo Unico delle Imposte sui Redditi (Tuir).
Ravvedimento speciale per il biennio 2018-2022
Un emendamento a firma di Fausto Orsomarso (FdI), Massimo Garavaglia (Lega) e Dario Damiani (FI) introduce un “ravvedimento speciale” per le annualità fiscali 2018-2022. I soggetti con punteggio Isa (Indicatori Sintetici di Affidabilità) che scelgono di aderire al concordato biennale potranno beneficiare di un’imposta sostitutiva dell’Irpef e dell’Irap, rendendo più appetibile la proposta di accordo con il fisco.
Bonus da 100 euro in tredicesima
Il Governo ha introdotto un emendamento che anticipa un bonus da 100 euro netti per i lavoratori dipendenti, erogato con la tredicesima. Questo incentivo, che inizialmente doveva essere introdotto come “bonus befana” nel 2025, sarà destinato ai lavoratori con un reddito inferiore a 28 mila euro, che abbiano a carico sia il coniuge sia almeno un figlio. Il viceministro all’Economia, Maurizio Leo, ha anticipato che una circolare definirà nel dettaglio chi potrà beneficiare del bonus.
Disposizioni per il Pnrr
Il decreto prevede anche nuove disposizioni per l’erogazione delle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Le amministrazioni locali potranno richiedere anticipazioni fino al 90% del costo degli interventi, con un obbligo di erogazione entro 30 giorni dalla ricezione delle richieste.
Nonostante il vasto ventaglio di misure, alcune proposte sono rimaste escluse dal testo approvato. Tra queste, l’emendamento di Fratelli d’Italia per ridurre al 50% il valore del credito di ricerca e sviluppo indebitamente utilizzato e la proroga delle agevolazioni fiscali per i lavoratori impatriati, compresi i calciatori.
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