L’Agenzia delle Entrate ha annunciato una serie di verifiche mirate per il 2024, con l’obiettivo di intensificare i controlli sui contribuenti che adottano il regime forfettario. La strategia prevede sia l’esame rigoroso dei requisiti per accedere e mantenere il regime, sia interventi diretti volti a verificare la corretta compilazione del quadro RS nelle dichiarazioni dei redditi. La campagna rappresenta un passo deciso per contrastare eventuali abusi e garantirne il corretto utilizzo.
Obiettivo: verificare i requisiti del regime forfettario
Nel piano dei controlli previsto per il prossimo anno, l’Agenzia delle Entrate intende condurre un’azione meticolosa di controllo sui contribuenti forfettari. Oltre alla verifica della soglia di ricavi e compensi, fissata attualmente a 85.000 euro, verranno analizzati anche altri criteri, come il limite di 20.000 euro per le spese relative a dipendenti e collaboratori e la presenza di eventuali redditi da lavoro o pensione superiori a 30.000 euro.
Tra gli aspetti sotto la lente ci saranno anche i rapporti di lavoro autonomo sospettati di essere stati trasformati da contratti di lavoro dipendente, nonché il possesso di partecipazioni societarie o trasparenti che potrebbero indicare fatturazioni incrociate. Anche l’applicazione dell’aliquota agevolata del 5% per i primi cinque anni sarà oggetto di verifica.
In caso di irregolarità, la legge prevede un aumento delle sanzioni minime del 10%, come stabilito dall’articolo 1, comma 74 della legge 190/2014.
Campagna di accessi brevi per controllare il quadro RS
Dal 19 settembre 2023, l’Agenzia delle Entrate ha lanciato una campagna di invio di lettere di compliance, notificando ad alcuni contribuenti la mancata compilazione delle informazioni obbligatorie nel quadro RS della dichiarazione dei redditi per l’anno d’imposta 2021. Questa iniziativa fa seguito ai dati preoccupanti riportati dalla Corte dei Conti: solo il 4,4% dei contribuenti ha regolarizzato la propria posizione dopo aver ricevuto comunicazioni dall’Agenzia.
Di fronte a questo risultato, l’Agenzia ha deciso di intensificare i controlli con accessi brevi, visitando direttamente i contribuenti per verificare la corretta compilazione del quadro RS. Nonostante l’intento sia di garantire il rispetto delle normative, sorgono dubbi sull’efficacia economica di questa campagna. Infatti, la sanzione amministrativa per l’errata compilazione del quadro è relativamente contenuta, e i costi di una verifica così estesa potrebbero risultare elevati rispetto ai benefici per le casse dello Stato.
Il pugno duro del Fisco sui forfettari è quindi una realtà, e i contribuenti sono avvisati: la stagione dei controlli è appena iniziata.
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