In base alle definizioni dizionaristiche, la felicità è uno stato d’animo positivo conseguente alla soddisfazione dei propri desideri. Parliamo di un insieme di sensazioni ed emozioni dell’intelletto e del corpo, che procurano gioia e benessere per lungo tempo.
Un concetto molto dibattuto in molteplici culture e società è il diritto alla felicità. Andando oltre i dizionari, sono molti i fattori che incidono sul concetto di felicità, e quello che rende felici le persone cambia in base all’individuo. Tuttavia, sono in molti a sostenere che la felicità, per qualsiasi essere umano, sia un diritto fondamentale, e che lo Stato debba garantire le condizioni per il suo pieno raggiungimento.
Ma esiste veramente il diritto alla felicità? Che cosa prevede la nostra Costituzione a tal proposito?
La Costituzione riconosce il diritto alla felicità?
Nella nostra Costituzione non esiste un riconoscimento del diritto alla felicità. O per lo meno, non esplicitamente.
Il concetto di felicità è qualcosa di soggettivo, che cambia a seconda della persona. Per qualcuno, infatti, essere felice vuol dire avere un lavoro, mentre per altri la felicità corrisponde al diritto al riposo.
Potremmo fare tantissimi esempi, ma in generale è difficile stabilire una definizione universalmente condivisa di felicità. Ancora più difficile, dunque, stabilire come tale ipotetica definizione possa essere garantita dalla Costituzione e dallo Stato.
La nostra Costituzione, tuttavia, garantisce a qualsiasi cittadino strumenti finalizzati al raggiungimento del proprio concetto personale di felicità. Di conseguenza, predispone anche i mezzi per raggiungere la felicità, come la tutela della salute, della libertà, della sicurezza, l’assistenza sociale, previdenziale, l’uguaglianza e la possibilità di realizzare le proprie aspirazioni e i propri sogni.
La felicità è un concetto relativo e astratto, certo, ma lo Stato deve sempre garantire degli strumenti affinché ogni persona possa realizzarla attraverso le sue sfaccettature.
La Costituzione italiana, per esempio, stabilisce che lo Stato abbia l’obbligo di garantire, come diritto fondamentale, la tutela alla salute, il lavoro e la sicurezza pubblica. Diritti cruciali, dunque, per poter raggiungere la felicità, dato che salute e sicurezza sono condizioni assolutamente indispensabili per una vita serena e dignitosa.
La Costituzione italiana, inoltre, garantisce la parità di trattamento dinanzi alla legge e la libertà individuale: sono presupposti fondamentali per la felicità, in quanto condizioni necessarie per sviluppare la propria personalità e realizzare aspirazioni e sogni.
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La Costituzione non riconosce esplicitamente il diritto alla felicità al fine di evitare di insinuare che gli interessi del singolo precedono quelli della collettività.
Ma così non è, ovviamente, dato che le libertà personali sono compatibili con l’interesse delle persone e degli altri cittadini. Anzi: sono numerose le norme che antepongono l’interesse della cittadinanza a quella dell’individuo.
I padri costituenti sapevano bene che l’interesse del singolo non può prescindere dal benessere collettivo nel quale è inserito. Questo ben rappresenta il concetto di società, che collega tutti e tutto: quello che succede ad un unico individuo si ripercuote tutto intorno a lui.
Per concludere
Nonostante le norme della Costituzione e le leggi che cercano di garantire alle persone un’esistenza serena, pacifica e felice, non esiste un vero e proprio riconoscimento esplicito di tale diritto. La felicità, infatti, dipende da più circostanze, come la salute, la carriera, le relazioni: non può, dunque, essere garantita grazie ad una legislazione.
Questo non vuol dire che il diritto alla felicità venga ignorato dalle autorità giudiziarie, ma che, semplicemente, non esiste una vera e propria norma che lo tuteli.
La realizzazione dei diritti fondamentali che garantisce la Costituzione contribuisce alla felicità e al benessere delle persone. Le istituzioni, inoltre, possono lavorare per la creazione di ambiente sociale positivo ed equilibrato, che aiuti le persone a raggiungere pienamente la felicità.
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