Con la proroga dello stato di emergenza, come si svolgerà l’esame di abilitazione forense nel 2021?
Vinicio Nardo, presidente dell’Ordine degli avvocati di Milano, ha spiegato che: «Non si può ignorare il problema dell’esame che devono svolgere coloro che hanno già completato la pratica nel 2020. E siccome siamo in grado di guardare più in là del nostro naso si capisce che l’indicazione della primavera che poi è diventata aprile è molto aleatoria per fare gli scritti».
Quindi come affrontare gli esami?
Sempre Nardo spiega che «Abbiamo dunque studiato delle forme di esame emergenziale valide solo per quest’anno, per salvare le esigenze sanitarie e che diano una prova seria e che non c’entrano niente con le ipotesi di riforma in discussione in Parlamento».
IN COSA CONSISTE L’ESAME DI ABILITAZIONE FORENSE EMERGENZIALE
La nuova forma di esame di abilitazione forense prende ispirazione dagli esami universitari da remoto.
Nardo spiega che questa idea è però poco realizzabile in un arco di tempo così breve come quello da oggi ad aprile. Servirebbero infatti «strutture e procedimenti informativi che al momento non ci sono». L’alternativa potrebbe essere quella di rafforzare la prova orale, mentre è da escludere l’idea della laurea abilitante.
«Ad aprile non saremo nelle condizioni per riunire 4.000 persone in un posto solo». Meglio «pensare un esame serio, orale, che abbia una struttura molto più ampia di quello di adesso, che parte da prove scritte già fatte, quindi anche con una previsione più ampia di materie».
Per rendere tutto ciò possibile, il presidente richiede un intervento normativo veloce «come può essere solo un decreto legge».
La proposta, se realizzata, dovrebbe consentire «una valutazione selettiva come sempre si è fatto ma che consenta a questi giovani che stanno patendo le conseguenze del covid più di altri di avere una chance di diventare avvocati entro il 2021».
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