EDPS e EDPB, rischi e problemi di privacy con la condivisione dei dati in Unione Europea
Sia il Garante europeo della protezione dei dati (EDPS) che il Comitato europeo per la protezione dei dati (EDPB) nutrono perplessità nei confronti delle nuove normative europee sulla privacy in ambito digital. In particolare, richiamano l’attenzione sui rischi della condivisione dei dati degli utenti secondo quanto regolano le nuove proposte EU (DGA, DSA, DMA). Effettivamente, si rischia di violare proprio il GDPR.
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Proposte per un Mercato Unico Digitale europeo, con rispetto ai valori di privacy
Innanzitutto, ricordiamo che le proposte regolatorie della Commissione in ambito di tutela dei dati informatici è contenuta in tre testi principali:
- Il Data Governance Act (DGA);
- Digital Markets Act (DMA);
- Il Digital Services Act (DSA).
Ora, il 18 novembre 2021 si diffonde sul sito del Garante privacy italiano il parere dell’EDPB e dell’EDPS su tali proposte. Si tratta di un parere importante per il suo contenuto ma ancora di più per il momento nel quale viene diffuso.
Poi, ricordiamo che ognuna di queste proposte regolatrici è ideata e voluta con l’auspicio di direttive comuni europee in vista anche di un Mercato Unico digitale ed economico. Dunque, l’ambizione è di poter competere in ambito digitale con i grandi colossi mondiali del settore, Cina e USA.
Ovviamente, tutto il Pacchetto digitale si basa anche sulla dichiarata volontà di dettare regole per l’economia digitale che siano rispettose dei valori fondamentali della UE a cominciare dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione e del GDPR.
Il problema di privacy digitale in UE e il parere di EDPB e EDPS
EDPB e EDPS mettono in rilievo che le regole contenute nelle proposte hanno di mira, proprio a tutela del Mercato unico digitale, la condivisione dei dati tra soggetti pubblici e privati. Inoltre, questo anche per promuovere l’utilizzazione delle nuove tecnologie digitali. In primis, l’Intelligenza Artificiale, non a caso oggetto di una apposita proposta regolatoria.
Ora, si noti che le regole delle proposte si riferiscono ai dati non personali, mentre la critica sui rischi riguarda i dati personali. In effetti, tali proposte non contengono alcuna garanzia specifica per i trattamenti di dati personali. Tuttavia, in molti casi si prefigurano garanzie ritagliate sul GDPR e sulla necessità di assicurare che gli interessati mantengano anche il controllo sui loro dati.
Per questa ragione, necessario chiedere alla Commissione e al Parlamento di vigilare sugli aspetti messi in luce dallo EDPB. Così, si garantirà che il rispetto del GDPR e la compatibilità della nuova regolazione col quadro normativo europeo sia una realtà effettiva e non una pura affermazione di scarso contenuto.
Digitale, problemi di privacy in UE: il ruolo delle Autorità di protezione dei dati personali
Inoltre, il parere dello EDPB chiede anche ai decisori europei di vigilare sul ruolo delle Autorità di protezione dei dati personali e sulle risorse concretamente messe a loro disposizione. In effetti, sembra che le proposte regolatorie diano vita a nuove forme di controllo sull’applicazione delle nuove regole.
Così, si stabilisce una nuova Governance che riconosce una posizione di primazia alla Commissione anche sul piano del costante aggiornamento della nuova normativa, sia importante e centrale il ruolo delle Autorità di protezione dei dati personali.
Solo un forte ruolo di queste Autorità può concretamente rendere credibile anche per il futuro l’effettiva compatibilità tra la nuova normativa e il quadro regolatorio europeo in materia di diritti fondamentali.
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