Ci sono numerosi traguardi del mondo del diritto occidentale che sono una diretta eredità della scrittura giuridica romana. Una delle più sofisticate produzioni dell’antichità, infatti, è proprio quella dei capitolini, ed è ancora oggi un sistema di leggi oggetto di studio dei giuristi di oggi.
Se oggi applichiamo il concetto della presunzione d’innocenza è proprio grazie ai romani. Un principio fondamentale anche per tutte le epoche successive, che rappresenta una solida ed equa base per i più giovani sistemi giudiziari.
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I romani hanno inconsapevolmente contribuito alla nascita del diritto anche con il Codice di Giustiniano, ovvero l’insieme di leggi dell’imperatore Giustiniano, promulgati nel VI secolo d.C. Un testo veramente importante, in quanto fonte legislativa maggiormente completa di tutto il diritto romano. Le nostre conoscenze giuridiche di quel tempo le dobbiamo soltanto a questo testo.
La stessa idea dei tribunali e dei giudici odierni si deve all’esperienza capitolina. I romani, prima di altri, si erano resi conto che le aristocrazie si servivano della legge a proprio piacimento. Dunque, le autorità decisero di realizzare un imparziale sistema di decisioni per i vari casi, che si basava sulla scelta casuale, da parte di una giuria di cittadini che doveva giudicare senza pregiudizi alcune situazioni controverse e delicate.
Oltre al principio di presunzione d’innocenza, i romani contemplavano anche il diritto di voto, la libertà di parola e di professare qualsiasi fede religiosa.
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