Roma, 17 settembre 2025 – Un miliardo e mezzo di euro per dare forza alle idee e far correre le imprese italiane della cybersicurezza. È l’asse portante del Piano per l’industria cyber, messo a punto dall’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn) insieme al Dipartimento per la trasformazione digitale e ai ministeri delle Imprese, dell’Università e degli Esteri.
L’obiettivo è chiaro: accompagnare start up e PMI, spesso nate da intuizioni brillanti ma con pochi mezzi, verso una crescita solida, fino a farne attori competitivi a livello internazionale. Per questo nasce il Cyber Innovation Network, una vera e propria “palestra” dove testare idee e prototipi, verificarne la sostenibilità tecnica ed economica e prepararli al mercato.
I capitali in campo
Il motore finanziario sarà alimentato dal Fondo nazionale innovazione, gestito da Cdp Venture Capital, che mette sul piatto 1,45 miliardi di euro. Una quota significativa è destinata alla cybersecurity, con investimenti sia nelle fasi iniziali sia nei percorsi di espansione delle imprese non ancora quotate ma con forte potenziale. A questo si aggiungono i programmi europei Digital Europe e Horizon Europe, che nel biennio 2023-2024 hanno già mobilitato 375 milioni e che continueranno a sostenere il settore nel triennio 2025-2027.
La sfida internazionale
Il Piano non punta solo a far nascere nuove imprese, ma anche a proiettarle all’estero. Tre gli obiettivi dichiarati: rafforzare la resilienza del Paese, aumentare l’autonomia tecnologica e rendere le aziende italiane competitive sui mercati globali.
Due gli strumenti principali:
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il Global Start up Programme, promosso dal Ministero degli Esteri e gestito da Ice, che offre percorsi di formazione, mentoring, incontri con investitori e occasioni di networking internazionale;
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il Centro di Innovazione Italiano a San Francisco, punto di riferimento negli Stati Uniti per start up e PMI che vogliono confrontarsi con il cuore dell’ecosistema tecnologico globale.
Una filiera integrata
L’idea di fondo è costruire per la prima volta una filiera completa: dalla ricerca ai finanziamenti, fino alla proiezione internazionale. Non bastano più i laboratori e le buone idee, servono capitali, sostegno strutturato e strumenti per crescere all’estero.
Il Piano, con i suoi 1,5 miliardi di euro, segna un passaggio strategico: la cybersicurezza diventa settore prioritario di investimento, con l’ambizione di trasformare le intuizioni fragili di oggi nei campioni nazionali e globali di domani.
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