In una sentenza emessa l’11 luglio 2024, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea (CGUE) ha stabilito che un tutore cessato dall’incarico è considerato un titolare del trattamento dei dati ai fini della privacy. Pertanto, deve restituire al tutelato tutte le carte contenenti dati personali. La sentenza è stata resa nella causa C-461/22.
Il caso
La vicenda che ha portato alla decisione della CGUE coinvolge un avvocato tedesco che aveva svolto il ruolo di amministratore di sostegno per un suo conoscente. Alla fine del mandato dell’avvocato, il suo ex assistito ha richiesto, con il beneficio del gratuito patrocinio, l’accesso ai propri dati personali raccolti durante il periodo di tutela, ai sensi dell’articolo 15 del Regolamento Ue sulla privacy n. 2016/679 (GDPR).
La sentenza
La CGUE ha chiarito che l’ex tutore, in quanto titolare del trattamento dei dati, ha l’obbligo di fornire al tutelato l’accesso a tutti i documenti contenenti dati personali. Questa decisione rafforza i diritti degli individui alla protezione dei propri dati personali, confermando che anche dopo la cessazione del ruolo, chi ha trattato dati personali deve garantire trasparenza e accessibilità.
Implicazioni della sentenza
Questa sentenza ha implicazioni significative per tutti coloro che svolgono ruoli di amministrazione di sostegno o tutela. In particolare, stabilisce un precedente che obbliga gli ex tutori a restituire tutti i dati raccolti durante il loro mandato. La decisione della CGUE sottolinea l’importanza della protezione dei dati personali e della trasparenza nel trattamento degli stessi.
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