8 Agosto 2023

confische ue

Confische più facili in tutta Ue

Confische più semplici su tutto il territorio Ue. Le autorità giudiziarie, infatti, potranno trasmettere direttamente i provvedimenti di confisca e sequestro, da eseguire in altri Stati dell’Unione.

Questo è quanto previsto dal DL di adeguamento al regolamento europeo 2018/1085, per il riconoscimento reciproco dei provvedimenti di confisca e congelamento, approvato il 3 agosto dal Consiglio dei ministri.

Insieme al DL il governo, in via preliminare, approva un ulteriore schema di DL riguardo l’Agenzia dell’UE per la cooperazione penale giudiziaria, finalizzato all’armonizzazione dell’ordinamento italiano al regolamento 2018/1727.

Nel regolamento 2018/1805 sono contenute le regole per l’esecuzione e il riconoscimento nei vari Stati Ue dei provvedimenti di confisca e congelamento. Le autorità giudiziarie potranno dunque interloquire in modo diretto per l’esecuzione, il riconoscimento e la trasmissione dei provvedimenti di confisca e sequestro.

Viene confermata la regola per cui, per riconoscere ed eseguire, da parte delle autorità del paese in cui si trovano i beni, deve sussistere la doppia incriminazione. Dunque, entrambi i paesi coinvolti dovranno prevedere il fatto in quanto reato a prescindere dagli elementi costitutivi oppure dalla qualifica attribuita nei vari stati.

Nello schema del DL vengono individuate le autorità italiane competenti. Per il sequestro viene individuato il giudice delle indagini preliminari presso il tribunale, mentre per i sequestri in altri stati Ue, l’autorità italiana di emissione sarà la stessa, ovvero quella che ha adottato il provvedimento del sequestro.

L’autorità di esecuzione italiana, per le confische, è la corte di appello, mentre l’autorità di emissione sarà il pubblico ministero. Nello schema del DL viene trattata anche la modalità di cooperazione per i provvedimenti di sequestro e blocco probatorio, andando a precisare come la competenza territoriale, per le procedure passive, debba essere individuata nel capoluogo del distretto in cui si trovano i beni.

Per quanto riguarda Eurojust, ovvero l’Agenzia dell’UE per la cooperazione giudiziaria penale che combatte una gamma di reati transfrontalieri complessi e gravi, viene individuata la struttura operativa italiana, affidando al Csm il compito di individuare quali sono i componenti nazionali, da scegliere tra dei magistrati che abbiano almeno 20 anni di servizio.

Il componente italiano ha dei compiti delicati a cui agevolare le richieste di assistenza giudiziaria oppure il riconoscimento reciproco, contattando e scambiando informazioni con le autorità internazionali e nazionali e per partecipare alle squadre investigative comuni.


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