Cos’è, come si ottiene e a cosa serve il Super Green Pass in vigore
Dal 6 dicembre fino al 15 gennaio 2022 ci saranno nuove restrizioni per ottemperare all’obiettivo di prevenzione dal contagio Covid-19. Parliamo del Super Green Pass, stabilito col decreto-legge del 26 novembre, n. 172 e pensato per evitare una quarta ondata. Quali sono le direttive da seguire questa volta? Vediamole insieme.
I destinatari del Super Green Pass e le regole per prevenire il contagio Covid
I destinatari del Super Green Pass sono i vaccinati o i guariti dal Covid-19; quindi, non riguarda il mondo dei tamponi. Per aggiornare tale certificazione bisognerà rinnovare con la somministrazione della terza dose quando passeranno i sei mesi dalla precedente. Grazie al Super Green Pass, si potrà (nel periodo sopra indicato) accedere ad attività che altrimenti sarebbero oggetto di restrizioni in zona gialla, in ambiti relativi a:
- Spettacoli;
- Eventi sportivi;
- Ristoranti (al chiuso);
- Feste e discoteche;
- Cerimonie pubbliche.
Dunque, si noterà che tale regola non vale per lavoro e viaggio, dove si potrà ugualmente utilizzare il “classico” Green Pass, ottenibile anche da un tampone.
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I controlli nel periodo d’emergenza
Poi, si prevede anche un rafforzamento dei controlli da parte delle prefetture, che dovranno prevedere
“un piano provinciale per l’effettuazione di costanti controlli entro 5 giorni dall’entrata in vigore del testo e sono obbligate a redigere una relazione settimanale da inviare al Ministero dell’interno”.
Non solo, tra le varie misure è stato altresì deciso di potenziare la campagna vaccinale sia consentendo la terza dose a distanza di soli 5 mesi dalla seconda sia aprendo agli under40 fin da subito. Tuttavia, si avvicinano tempi sempre più duri all’orizzonte per i non vaccinati anche in zona bianca nel periodo natalizio.
Quindi, gli ambiti di azione nei quali il Presidente del Consiglio Mario Draghi e il Sottosegretario alla Presidenza Roberto Garofali hanno deciso di intervenire sono:
1) l’obbligo vaccinale e la terza dose;
2) l’estensione dell’obbligo vaccinale a nuove categorie;
3) l’istituzione di un Green pass rafforzato cd super Green pass;
4) il rafforzamento dei controlli e campagne promozionali sulla vaccinazione.
Il Super Green Pass è costituzionale? La privacy è morta?
Indubbiamente, salta di getto all’occhio che i problemi di questa novità riguardano discriminazioni tra vaccinati e non. Senza scadere nel patteggiamento per l’una o l’altra categoria si noterà comunque che si sta formando una linea netta, non solo di pensiero ma anche d’azione. In effetti, si verificano disuguaglianze significative, una compressione di diritti assoluti e fondamentali di difficile ri-espansione in seguito.
Sin dall’inizio del problema Covid e con le prime direttive escogitate in molti si sono chiesti quanto queste fossero costituzionalmente a norma. Un esempio recente fra tutti si rileva nelle parole del presidente della Corte costituzionale Cesare Mirabelli:
“…un rimedio difficilmente praticabile e, dal punto di vista normativo, molto rischioso come possibilità di giustificazione dei singoli divieti”.
Oltre ciò, un altro problema di cui da molto si discute riguarda la privacy, in particolare con l’avvento dell’app Verifica19. Che fine fanno i nostri dati personali quando li esponiamo alla verifica? A questo proposito, notiamo che il Garante della Privacy è discorde con questa scelta, sostenendo che:
“le discriminazioni in base alle scelte vaccinali e l’indebita conoscenza, da parte di soggetti non legittimati, dei dati sanitari degli interessati”.
L’avanguardia dell’Italia sull’uso del Super Green Pass per prevenire i contagi
Per concludere, in tutela del periodo natalizio si è deciso di seguire una rotta considerabile severa. La decisione si prende sulla scia di Austria e Germania, dove la situazione contagi è più grave e si sta adottando il Green Pass 2G. Dunque, l’obiettivo del Governo è prevenire il peggio ed evitare un nuovo lockdown.
Inoltre, si noti che l’Italia si mostra di nuovo all’avanguardia sul tema green pass: è il primo Paese a stabilire obblighi generalizzati con il decreto di ottobre. Ciononostante, il Governo ha comunque deciso tutelare per il momento la possibilità di viaggiare e lavorare con il solo tampone. Con l’eccezione di:
- Sanitari;
- personale scolastico;
- forze dell’ordine.
Finora, le mosse dell’Italia sono andate bene: gli alti controlli e le molte vaccinazioni hanno permesso di ridurre al minimo i contagi e i morti rispetto al resto d’Europa. Sulla stessa lunghezza d’onda dell’Italia troviamo solo Spagna e Portogallo. Ora, la sfida sarà far sì che non ci sia una ulteriore stretta e che anzi questa fase così come le precedenti diventino presto un ricordo.
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