CNF e l’OCF chiedono all’attuale governo di accelerare i tempi per la riforma Cartabia, in particolare, sulla parte relativa alla famiglia.
«La riforma Cartabia del processo civile (Legge 206/2021), per la parte che riguarda il diritto di famiglia rappresenta una evoluzione verso l’attuazione dei principi del giusto processo nell’ambito della giurisdizione rivolta alle persone, alle famiglie e soprattutto ai minori, a lungo auspicata dall’avvocatura».
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In una nota congiunta, il CNF e l’OCF chiedono all’attuale governo di accelerare i tempi per la riforma Cartabia, in particolare, sulla parte relativa alla famiglia.
Spiegano gli avvocati che «con la riforma si compirà la realizzazione di un rito finalmente unico, con una rinnovata gestione delle risorse, delle competenze e delle funzioni a favore esclusivo di un’adeguata tutela e della necessaria efficienza.
Il sistema disegnato dalla legge appare vocato ad una maggiore prossimità della risposta di giustizia per le persone, al cui centro è posta la cura del benessere della famiglia e del minore e non la patologia. Si tratta di un traguardo atteso da molto tempo non solo dall’avvocatura, ma soprattutto da tantissime famiglie, e risponde alle esigenze mutate della società e alla peculiarità della materia che coinvolge interessi superiori e impone elevata specializzazione di tutti gli operatori coinvolti. Specializzazione che compenserà il paventato rischio di difetto di collegialità e di multidisciplinarietà».
Proseguono CNF e OCF: «Riteniamo che la riforma risolva molte serie criticità, assicurando un unico giusto processo regolato finalmente dalla legge e non più un rito privo di regole, e istituisce un giudice unico specializzato e prossimo che assicurerà una migliore giustizia alle persone. Evidenziamo pertanto l’assoluta necessità che la riforma entri al più presto in vigore assicurando così l’effettiva tutela dei minori, delle famiglie e delle persone vulnerabili».
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