Roma, 2024 – La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 22294 del 2024, ha stabilito che anche un singolo episodio di violenza domestica può essere sufficiente per giustificare l’addebito della separazione. Si tratta di una decisione storica, che rappresenta un significativo passo avanti nella tutela delle vittime di abusi domestici e nella promozione di un ambiente coniugale sicuro e rispettoso.
Il caso e la decisione
La sentenza riguarda un caso di separazione in cui uno dei coniugi, vittima di violenza fisica, aveva richiesto l’addebito della separazione a causa della gravità dell’episodio subito. Le percosse erano state talmente violente da rendere impossibile la prosecuzione della convivenza. La questione centrale per la Corte era stabilire se un singolo atto di violenza, senza una reiterazione, fosse sufficiente per determinare l’addebito della separazione, come previsto dall’articolo 151 del Codice Civile.
La Corte di Cassazione ha chiaramente affermato che anche un solo episodio di violenza domestica, qualora sia di estrema gravità, compromette irrimediabilmente la vita matrimoniale e il rispetto reciproco tra i coniugi. Questo rende intollerabile la continuazione della convivenza e giustifica pienamente l’addebito della separazione.
Precedenti giurisprudenziali e implicazioni
La sentenza si inserisce in un quadro giurisprudenziale consolidato, richiamando precedenti come le sentenze n. 3923/2018, n. 14882/2017, n. 2653/2016 e n. 7129/2015, che avevano già riconosciuto la violenza domestica come causa valida di addebito. Tuttavia, questa nuova pronuncia si distingue per il riconoscimento del peso di un singolo episodio, anche senza reiterazione, nel determinare le conseguenze legali della separazione.
Le implicazioni pratiche di questa decisione sono rilevanti. D’ora in avanti, una vittima di un singolo grave atto di violenza potrà ottenere l’addebito della separazione, con tutte le conseguenze economiche e patrimoniali che ne derivano. Questo rafforza ulteriormente la posizione delle vittime di abusi e rappresenta un deterrente per i comportamenti violenti all’interno del matrimonio.
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