Roma – Con l’ordinanza n. 11731 depositata il 5 maggio 2025, la Sezione V Civile della Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale del diritto costituzionale italiano: non spetta alle parti processuali il potere di sollevare direttamente questioni di legittimità costituzionale, né tale iniziativa può costituire motivo valido di ricorso per Cassazione.
La Corte ha chiarito che il potere di rimettere una questione alla Corte costituzionale spetta esclusivamente al giudice, che può decidere, nell’ambito della propria discrezionalità, se e quando sollevarla. Le parti, da parte loro, possono solo sollecitare il giudice a farlo, offrendo argomentazioni nel merito, ma non hanno alcun potere formale o autonomo d’iniziativa.
In altre parole, la via incidentale per sollevare una questione costituzionale non è nelle mani degli avvocati o delle parti in causa, bensì resta saldamente sotto il controllo del giudice del processo, quale soggetto terzo e imparziale.
Iscriviti al canale Telegram di Servicematica
Notizie, aggiornamenti ed interruzioni. Tutto in tempo reale.
LEGGI ANCHE
Indennizzi ingiusta detenzione: se vittima il magistrato, risarcimenti fino a sette volte maggiori
Indennizzi sproporzionati: 800 euro al giorno per l’ex procuratore agli arresti domiciliari. Un trattamento ben diverso rispetto ai cittadini comuni.
Social, AI e propaganda: il cortocircuito della partecipazione democratica
Dalle fake news alle campagne di disinformazione online, il confine tra autoritarismo e democrazia si fa sempre più sottile. La velocità dell’informazione, l’abuso dei social…
Ruby Ter: riaperto il processo alle Olgettine per corruzione in atti giudiziari
La Corte di Cassazione ha disposto un nuovo processo di appello per 22 imputati come Barbara Guerra e Francesca Cipriani, con l'accusa di corruzione in…
