Con la sentenza n. 32470 del 9 agosto 2024, la Sezione VI Penale della Corte di Cassazione, presieduta da Fidelbo e con relatore Di Giovine, ha stabilito un importante principio di diritto riguardante il dolo specifico nei reati di frode in processo penale e depistaggio. La Corte ha chiarito che, per configurare il reato previsto dall’art. 375 del codice penale, è necessario che il pubblico ufficiale o l’incaricato di pubblico servizio agisca con l’intenzione precisa di deviare l’indagine o il processo rispetto al loro corso naturale. Non è sufficiente, invece, che l’azione sia finalizzata a rafforzare o consolidare indagini o prove già acquisite, situazione che potrebbe integrare ipotesi di reato meno gravi.
Questo chiarimento evidenzia come la Cassazione intenda riservare la sanzione più severa solo ai casi in cui vi sia un’intenzionalità chiara e diretta nel deviare il corso della giustizia, distinguendo così tra varie condotte che possono verificarsi durante le indagini o i processi penali.
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