Un nuovo episodio di violenza ha scosso il carcere di Uta. Un agente della polizia penitenziaria è stato aggredito, aggiungendo un capitolo all’escalation di violenza che da tempo caratterizza l’istituto sardo.
“Ormai assistiamo quotidianamente a poliziotti che ricorrono alle cure sanitarie a causa di aggressioni”, denuncia Luca Fais, segretario per la Sardegna del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. “La situazione ha raggiunto un punto di non ritorno”, aggiunge, sottolineando l’incapacità delle istituzioni di fronteggiare il problema.
Anche Donato Capece, segretario generale del Sappe, condivide questa preoccupazione. “Sono stati momenti di alta tensione quelli vissuti a Uta”, afferma, evidenziando le difficoltà legate alla gestione dei detenuti con problemi di tossicodipendenza e disturbi psichiatrici. “La loro presenza comporta notevoli problemi sia per la gestione all’interno del carcere, sia per la complessità della cura di queste patologie”, spiega Capece.
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