Ragionare in termini conflittuali dinanzi ad un problema è il modello standard di ragionamento dei dottori in Giurisprudenza. Tuttavia, durante l’attività quotidiana, un avvocato assume la consapevolezza che si tratta di un modello di ragionamento certamente necessario, ma non sufficiente.
Ma perché ci sembra così difficile adottare altri modelli di ragionamento? Il nostro cervello cerca la soluzione più rapida e semplice, e per questo segue un modello di pensiero con il quale si sente più a suo agio.
È necessario, invece, creare nuovi modelli per seguire altre vie, che aumentano le nostre possibilità di trovare una soluzione efficace. Come si fa? Con la creatività!
Siamo tutti creativi
Viviamo in un mondo in costante mutamento, e per mantenere la giusta rotta sono necessarie flessibilità, determinazione e creatività.
Ma come sviluppare le nostre abilità creative? Tutte le persone hanno in sé la creatività, sin dalla nascita. Crescendo, però, il rischio di perderla aumenta di giorno in giorno.
Alcuni studi condotti su gemelli omozigoti dimostrano che le abilità creative dipendono per il 33% dal nostro DNA, mentre il restante 66% dall’ambiente e dalle attività che svogliamo.
Gli ostacoli della creatività
Ostacoli di natura psicologica
Se abbiamo una scarsa autostima, o poca fiducia nella nostra creatività, e ci ripetiamo continuamente che non siamo creativi, difficilmente avremo grinta e energie sufficienti per generare ottime idee.
Se ci troviamo di fronte ad un problema e cominciamo a scrivere delle soluzioni, soffermandoci sulle prime tre idee, queste non ci sembreranno un granché, e rafforzeranno ulteriormente la convinzione che non siamo creativi.
Proviamo, invece, a ritornare a quando eravamo bambini, e inventavamo personaggi e storie, oppure quando creavamo qualcosa con i mattoncini Lego o con il DAS. Ecco, questa è la creatività dentro noi, soffocata dai “devo e non devo”, “si fa e non si fa”.
Concediamoci, invece, la libertà di farla emergere di nuovo, divertendoci a generare idee, anche stravaganti.
Un altro ostacolo è la paura delle critiche: abbiamo trovato un’idea interessante, ma abbiamo paura di essere criticati o presi in giro dal nostro team. Tuttavia, chiediamoci: se non condividiamo la nostra idea con nessuno, come possiamo sperare che prenda vita e che diventi un progetto concreto?
Le nostre idee non piaceranno a tutti, ma non vuol dire che non valga la pena proporle. Potremmo, al massimo, chiedere al team se ci aiuta a rendere quell’idea più efficace e funzionale.
Ostacoli di natura organizzativa
Hai presente la frase: “Noi abbiamo sempre fatto così”? L’abitudine ci spinge a fare le cose sempre nello stesso modo.
Ma se ci comportiamo sempre in una determinata maniera, otterremo sempre gli stessi identici risultati. In un mondo in costante mutamento, forse non è la soluzione migliore.
Pensiero divergente + pensiero convergente
Per sfruttare del tutto la nostra creatività è fondamentale alternare il pensiero divergente e quello convergente.
Il pensiero convergente è un modo sistematico di procedere, che, attraverso alcuni passaggi, ci porta dritti al risultato finale. Questo pensiero si attiva quando applichiamo procedure standard o formule matematiche.
Il pensiero divergente, invece, è quello che cerca di stimolare prospettive originali, superare gli schemi di ragionamento, trovare le relazioni tra le idee e spingere la mente verso direzioni mai esplorate.
Applichiamo questa tipologia di pensiero quando dobbiamo risolvere un problema o se ci troviamo di fronte ad un imprevisto.
Per aumentare le potenzialità creative, dovremmo sviluppare tutti e due gli stili di pensiero, e imparare ad applicarli in maniera alternata, sia in ambito professionale che in quello personale.
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Primo step
Se hai bisogno di generare nuove idee, cerca di creare un ambiente sereno, magari con della bella musica di sottofondo e con qualche snack.
Ecco le regole del Pensiero Divergente:
- Addio alle critiche: ogni idea deve essere accolta, senza essere giudicata. Le osservazioni verranno fatte in un secondo momento;
- Viva la quantità: più idee verranno proposte, maggiori saranno le probabilità di individuare delle soluzioni insolite ed efficaci;
- Accogliamo la stravaganza: esprimiamo idee folli, per uscire dagli schemi e trovare soluzioni innovative e originali;
- Attiviamo diverse aree del cervello: tracciamo un disegno o uno schizzo per descrivere un’idea;
- Prendiamo spunto dalle idee degli altri;
- Scriviamo tutte le idee, ma proprio tutte, ricordandoci di non dare alcuna valutazione.
Bene: ora avremo un block notes pieno zeppo di idee! Facciamo una pausa, beviamo qualcosa e arieggiamo la stanza.
Secondo step
Dopo questo processo, possiamo procedere alla valutazione e alla selezione delle idee. Ecco le regole del pensiero convergente:
- Giudizi affermativi: prima ancora di sottolineare le carenze, evidenziamo gli aspetti positivi. In questo modo la nostra valutazione sarà più completa;
- Miglioriamo le idee: se un’idea che sembra interessante presenta delle criticità, miglioriamola;
- Restiamo in tema: teniamo d’occhio gli obiettivi prefissati, per verificare se l’idea può essere applicata al problema;
- Filtriamo le idee a seconda dei criteri oggettivi: stabiliamo dei criteri con i quali valutare le soluzioni (per esempio con un punteggio da 1 a 10);
- Restiamo aperti all’originalità e manteniamo la mente aperta. Le idee rivoluzionare, all’inizio, sembrano assurde.
Abitudini fondamentali
Il taccuino delle idee
Le idee arrivano nei momenti più improbabili.
Magari siamo impegnati a correre, a pedalare o a guidare. Quando il corpo è impegnato, infatti, il cervello attiva un “pensiero in background”, rielaborando le informazioni e immaginando nuove idee creative.
Sono idee volatili: se non le scriviamo nel momento in cui ci vengono in mente, potremmo perderle definitivamente. Per questo è fondamentale tenere un taccuino delle idee.
Camminiamo
Non devi correre la maratona di New York, ma dedicare almeno un quarto d’ora della tua giornata a camminare/correre. Camminare, infatti, agevola il naturale flusso delle idee e il pensiero creativo.
Non importa dove cammini: in un parco, sul tapis roulant, lungo i corridoi dell’ufficio. L’effetto sulla creatività è lo stesso. Provare per credere!
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