Si è svolta oggi l’assemblea del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma, convocata per l’approvazione del bilancio consuntivo. L’aula, gremita da 310 presenti, ha approvato l’operato della Tesoreria con oltre il 90% dei consensi, un risultato che testimonia solidità amministrativa e condivisione diffusa all’interno del foro romano.
Ma, come ha evidenziato Massimiliano Cesali, consigliere dell’Ordine capitolino e già presidente di Movimento Forense, la notizia più rilevante emersa dall’assemblea non riguarda soltanto i numeri del bilancio. Cesali ha sottolineato come il momento più significativo della giornata sia stato il confronto sul prossimo Congresso Nazionale Forense, in programma a Torino.
Durante l’incontro sono intervenuti candidati delle due liste in competizione per il rinnovo del Consiglio, past president dell’Ordine e numerosi iscritti, tutti concordi — ha riferito Cesali — sulla necessità che, archiviata la competizione elettorale, i delegati romani si presentino uniti alla massima assise dell’avvocatura italiana per sostenere che il testo della proposta di riforma della legge professionale venga portato all’attenzione del Congresso come avvenne nel 2012 a Bari con quella che diventò poi la legge n. 247.
L’assemblea di oggi, dunque, non è stata soltanto un adempimento contabile, ma il segnale di un foro romano determinato a recitare un ruolo da protagonista nella stagione di riforma che attende l’avvocatura italiana.
Iscriviti al canale Telegram di Servicematica
Notizie, aggiornamenti ed interruzioni. Tutto in tempo reale.
LEGGI ANCHE

Roma, 9 luglio 2024 – L’intensa attività lavorativa non può essere utilizzata come giustificazione per non adempiere agli obblighi di formazione e aggiornamento professionale. Questo…

Processi civili in Cassazione: tempi di attesa ancora lunghi, ma con segnali di miglioramento
Vi sono segnali incoraggianti che potrebbero far sperare in un allineamento con gli obiettivi fissati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).

Il superiore inoltra al datore mail di malattia: è violazione privacy
Una dipendente di un’azienda ospedaliera ha presentato un reclamo al Garante per la protezione dei dati personali, lamentando che il suo superiore gerarchico aveva inoltrato…