Secondo “State of Stalkerware 2023”, l’ultimo report diffuso da Kaspersky, la violenza digitale sta registrando una grossa crescita. Si stima che in tutto il mondo siano circa 30.000 gli utenti che vengono colpiti da stalkerware, un particolare software di sorveglianza che viene usato dai cybercriminali per riuscire a controllare le vittime.
Il dato è cresciuto nel corso del 2023, anno in cui è avvenuto un incremento del 6% rispetto al 2022. Lo stalking digitale, dunque, è un problema non indifferente, che richiede soluzioni urgenti.
Solitamente, l’utilizzo degli stalkerware serve per contrastare i furti oppure per attivare il parental control: dunque, si tratta di utilizzi che non sono vietati. Tuttavia, installare questa tecnologia sullo smartphone di altri è una condotta illegale, che può e deve essere punita dalla legge.
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Sono migliaia, comunque, i casi in cui le persone hanno scelto di affidarsi a software del genere per controllare di nascosto il partner, alimentando una dinamica di violenza.
Il 14% degli intervistati Da Kaspersky, in Italia, dichiara di essere stato vittima di forme di stalking online. Dichiara Emma Pickering di Refuge: «Le statistiche evidenziate in questo report sono davvero preoccupanti, ma purtroppo non ci sorprendono. È probabile che questo fenomeno sia dovuto all’aumento delle funzionalità di stalkerware all’interno delle applicazioni di parental control che rendono sempre più accessibile la possibilità di stalking».
La tecnologia è uno strumento molto utilizzato dai criminali. «E’ inoltre molto importante notare che raramente una forma di abuso tecnologico viene utilizzata in modo isolato. Oltre allo stalkerware, gli aggressori usano spesso altre tecnologie per causare sofferenza e disagi».
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