Redazione 6 Agosto 2024

banconote europee

Assegno unico, la Commissione Europea deferisce l’Italia alla Corte di Giustizia

La Commissione Europea ha deferito l’Italia alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea in merito alla questione dell’assegno unico familiare, prospettando un nuovo acceso confronto tra Roma e Bruxelles. Il governo italiano si difende citando “risorse limitate”.

Il caso dell’assegno unico

L’assegno unico, entrato in vigore nel 2022, prevede che solo i lavoratori residenti in Italia da almeno due anni o i cui figli risiedono in Italia possano beneficiarne. La Commissione Europea ritiene che questa legge discrimini i lavoratori mobili provenienti da altri Stati membri, in violazione del diritto europeo in materia di coordinamento della sicurezza sociale e di libera circolazione.

La reazione del governo italiano

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha definito “surreali” le motivazioni della recente procedura di infrazione dell’UE contro l’Italia. Il governo sostiene che le risorse disponibili sono limitate, una posizione ribadita da Flavio Tosi, eurodeputato di Forza Italia: “Ogni Paese deve confrontarsi con le risorse disponibili. L’Italia è tra i Paesi con il debito più alto dell’UE e non possiamo confrontarci con Francia, Germania o altri membri fondatori dell’UE che possono permettersi di spendere di più o di accumulare più debito.”

Azione legale e risposte

Nonostante l’aumento delle risorse destinate ai benefici familiari di tre miliardi di euro, l’esecutivo italiano afferma di non poter investire ulteriormente. L’assegno unico familiare è una misura centrale del programma di Fratelli d’Italia per affrontare il calo del tasso di natalità in Italia.

Precedenti e aspettative

La disputa si inserisce in un contesto di tensioni già esistenti tra Italia e UE. La decisione della Commissione di avviare l’azione legale segue una lettera di commento alle conclusioni della relazione sullo Stato di diritto 2024, inviata dal governo italiano alla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen.

Roma ha risposto alla lettera di costituzione in mora della Commissione nel 2023 e al parere motivato alla fine dello stesso anno, ma le risposte non hanno soddisfatto le richieste dell’UE. Il caso è quindi stato deferito alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea.

Dichiarazioni e prospettive

In una recente intervista, Giorgia Meloni ha espresso l’auspicio per una “ragionevolezza” da parte della Commissione, ma ha anche avvertito che l’Italia è pronta a “fare battaglia” se necessario. La decisione della Corte di Giustizia potrebbe avere implicazioni significative non solo per l’Italia, ma anche per il futuro delle politiche sociali e di mobilità lavorativa nell’Unione Europea.


LEGGI ANCHE

Cybersicurezza: operazione di Eurojust smantella un malware per il furto di dati

Un’importante operazione internazionale, coordinata dall’Agenzia dell’Unione europea per la cooperazione giudiziaria penale, ha portato alla chiusura di tre server che ospitavano "infostealer", un tipo di malware…

esame-avvocato-2022

Concorso notaio: solo con Green Pass

Concorso notarile 2021: l’accesso agli esami è possibile solo con la Certificazione Verde Covid Il sito del Ministero della Giustizia ha pubblicato il bando del prossimo Concorso notarile da 400 posti. In tale avviso…

nordio abuso d'ufficio

Addio all’Abuso d’Ufficio

La riforma della Giustizia del Guardasigilli Carlo Nordio, dopo sette mesi, ha preso forma.  Dichiara Francesco Paolo Sisto, viceministro di Forza Italia: «E’ un passo…

TORNA ALLE NOTIZIE

Iso 27017
Iso 27018
Iso 9001
Iso 27001
Iso 27003
Acn
RDP DPO
CSA STAR Registry
PPPAS
Microsoft
Apple
vmvare
Linux
veeam
0
    Prodotti nel carrello
    Il tuo carrello è vuoto