Rosa Colucci 29 Maggio 2024

separazione delle carriere magistrati ddl giustizia

Approvato il ddl di riforma della giustizia: via libera alla separazione delle carriere e al sorteggio per il CSM

Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al disegno di legge di riforma della giustizia, un provvedimento che mira a separare le carriere dei magistrati e a introdurre il sorteggio per la componente laica del Consiglio Superiore della Magistratura (CSM).

Ecco i punti chiave della riforma:

  • Separazione delle carriere: La riforma introduce una netta divisione tra le carriere dei magistrati requirenti (pubblici ministeri) e giudicanti. Questo significa che un magistrato non potrà più passare da un ruolo all’altro nel corso della sua carriera.
  • Sorteggio per il CSM: La componente laica del CSM, attualmente composta da membri eletti dal Parlamento, sarà invece nominata per sorteggio. Questo dovrebbe garantire una maggiore indipendenza e imparzialità del CSM.
  • Alta Corte: Viene istituita una nuova Alta Corte per giudicare i magistrati accusati di illeciti disciplinari. Questa competenza spettava in precedenza al CSM.
  • Modifiche al Csm: Il CSM sarà diviso in due sezioni, una per i magistrati requirenti e una per i giudicanti. A presiederle sarà sempre il Presidente della Repubblica.
  • Garanzia dell’indipendenza della magistratura requirente: Il ddl sottolinea l’indipendenza della magistratura requirente da qualsiasi interferenza del potere esecutivo o di altri poteri.

Le reazioni:

  • Maggioranza esultante: I leader della maggioranza hanno accolto con favore la riforma, definendola un passo importante per contrastare la degenerazione correntizia all’interno della magistratura e per garantire una maggiore giustizia ai cittadini.
  • ANM contraria: L’Associazione Nazionale Magistrati (ANM) si è invece detta contraria alla riforma, annunciando il ricorso a un referendum per abrogare le nuove norme.
  • Mantovano cauto sul referendum: Il sottosegretario alla presidenza Alfredo Mantovano ha affermato che non è scontato che si arrivi al referendum, invitando al confronto costruttivo in Parlamento.

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