Redazione 13 Gennaio 2025

Apple resiste: confermati i programmi DEI contro ogni pressione

Apple ha scelto di andare controcorrente, confermando il suo impegno per i programmi DEI (Diversity, Equity, Inclusion). Mentre aziende come Meta e Amazon hanno recentemente deciso di ridimensionare o eliminare iniziative dedicate alla diversità e all’inclusione, il consiglio di amministrazione di Cupertino ha rifiutato una proposta avanzata dal think tank conservatore National Center for Public Policy Research.

Secondo il think tank, mantenere i programmi DEI esporrebbe Apple a potenziali cause legali e indebolirebbe la sua posizione aziendale. La richiesta si basava su una recente sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti, che ha dichiarato incostituzionali i programmi di discriminazione positiva nelle ammissioni universitarie, ritenendoli in contrasto con il principio di uguaglianza previsto dal 14° emendamento.

Gli azionisti conservatori sostenevano che questi programmi potrebbero rendere vulnerabile Apple a decine di miliardi di dollari in cause legali. Tuttavia, il consiglio di amministrazione della società ha rigettato la proposta, dichiarando che i programmi DEI sono parte integrante delle strategie aziendali e che “Apple dispone già di un programma di conformità consolidato, in grado di gestire al meglio le proprie operazioni e politiche interne.”

Un trend che Apple non segue

La decisione di Apple si colloca in netto contrasto con le scelte di altre big tech. Meta, guidata da Mark Zuckerberg, ha recentemente interrotto ogni iniziativa a favore delle minoranze. Amazon, Microsoft, e persino aziende non tecnologiche come McDonald’s e Walmart, hanno ridotto o eliminato i team dedicati alla diversità e all’inclusione.

Nonostante il contesto sempre più ostile a tali programmi, Apple sembra voler riaffermare un’identità progressista. “Con 80 mila dipendenti, Apple ha più di 50 mila persone che potrebbero essere potenzialmente vittime di discriminazione se questi programmi venissero eliminati,” si legge in una nota diffusa dal consiglio.

L’impatto del ritorno di Trump

Questa svolta culturale nelle politiche aziendali si colloca in un momento di profondo cambiamento negli Stati Uniti, dove il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca ha scosso le fondamenta ideologiche su cui si basano molti programmi DEI. Il messaggio che sembra emergere è chiaro: le aziende stanno reagendo al nuovo clima politico, adeguandosi a una visione più conservatrice.

Eppure, la decisione di Apple sembra suggerire che esista ancora spazio per un approccio differente, che metta al centro valori come l’inclusione e la parità. Una scelta che potrebbe rivelarsi cruciale in un’America divisa, dove gli elettori sono anche consumatori, e la coerenza dei brand con i loro valori può fare la differenza.


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