13 Maggio 2021

Anagrafe digitale: tutte le sfide del futuro

Attualmente, collegandosi all’ANPR -Anagrafe Unica Nazionale della popolazione residente- i cittadini possono svolgere alcuni importanti servizi in modo autonomo e senza uscire di casa. L’Anagrafe digitale permette infatti, con il solo collegamento al sito, di verificare l’esattezza dei dati presenti e di richiedere alcuni certificati. Inoltre, il ventaglio di vantaggi non riguarda solo i privati cittadini ma anche la Pubblica amministrazione e i gestori di pubblici servizi.

Che cos’è l’ANPR (anagrafe nazionale della popolazione residente)

L’ANPR è la banca dati nazionale dove confluiscono tutte le anagrafi comunali. Il suo fine è di migliorare qualità ed efficienza dei servizi già offerti dalla pubblica amministrazione. Ad oggi, coinvolge 56 milioni di Cittadini.

Nella situazione attuale –ancora sperimentale– l’ANPR, in un archivio, raccoglie tutte le informazioni dei contribuenti. Tale archivio verrà utilizzato successivamente per condividere queste informazioni sul piano nazionale, come se fosse un unico database.  Dunque, in futuro diventerà punto di riferimento per l’intera pa, proprio come per i gestori di pubblici servizi e per i privati.

I promotori di questo servizio sono: Agenzia delle Entrate, Ministero dell’Interno, Sogei e AgId. Infatti, la collaborazione tra questi diversi enti sarà fondamentale per portare ad un effettivo miglioramento degli scambi di dati. Inoltre, questo nuovo sistema offrirà un importante risparmio nei costi della fruizione dei servizi per l’intera pa.

ANPR e vantaggi per il cittadino

L’anagrafe unica offre, altresì, vantaggi che riguardano prettamente le necessità del singolo cittadino residente in un comune nazionale aderente.
A tal proposito nasce l’applicazione Smart ANPR: una piattaforma alla quale si accede tramite SPID o CIE.

Nello specifico, si tratta di un sistema che permette ai cittadini di accedere alle certificazioni anagrafiche, in bollo o in esenzione, senza recarsi fisicamente allo sportello

Riferimenti di legge

Dpr 17 luglio 2015, n. 126, dal 18 agosto 2015, sono state adeguate le disposizioni del Dpr 30 maggio 1989, n. 223.

 

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