9 Aprile 2025 - Giustizia

AIGA: semplificazione dell’Amministrazione di Sostegno, a rischio la tutela dei più fragili

L'Associazione Italiana Giovani Avvocati (AIGA) esprime seria preoccupazione riguardo all'emendamento normativo proposto nell'ambito delle misure per la semplificazione normativa in tema di Amministrazione di Sostegno, interdizione e inabilitazione

L’Associazione Italiana Giovani Avvocati (AIGA) esprime seria preoccupazione riguardo all’emendamento normativo proposto nell’ambito delle misure per la semplificazione normativa in tema di Amministrazione di Sostegno, interdizione e inabilitazione, che rischia di compromettere la tutela dei soggetti più fragili, come anziani, persone con disabilità e individui in condizioni di vulnerabilità.

Pur riconoscendo la dichiarata intenzione di semplificare le procedure, urge sottolineare come l’emendamento presenti gravi criticità, in quanto riduce le garanzie e indebolisce la protezione patrimoniale del beneficiario.

Il superamento degli strumenti tradizionali di tutela, poi, quali l’interdizione e l’inabilitazione, che negli anni si sono dimostrati essenziali in casi complessi, come quelli legati a disturbi psichici combinati a tossicodipendenza, sebbene miri ad assicurare a ogni soggetto “fragile” la possibilità di conservare uno spazio di autonomia, appare inopportuno e rischia di compromettere ulteriormente la ratio dell’Amministrazione di Sostegno.

AIGA ribadisce dunque la necessità di promuovere una riforma equilibrata e giusta dell’Amministrazione di Sostegno, che rappresenti un reale progresso per il sistema giuridico italiano e una garanzia concreta per i più deboli della società.

In tale ottica si muove la proposta di legge presentata dall’Associazione, che intende riconoscere la professionalità degli amministratori di sostegno, garantire un compenso equo e dignitoso, definire chiaramente le responsabilità degli amministratori, rafforzare la tutela fiscale e legale.

“Riteniamo che proprio per assicurare a ciascun soggetto una limitazione – alla propria capacità d’agire – minima e necessaria, debba essere rispettato l’ambito di ciascun istituto, ridisegnando l’amministrazione di sostegno come misura “taylor made”, che deve adattarsi alla situazione ed alle esigenze concrete. Il legislatore deve adottare un approccio responsabile e lungimirante, che tuteli i diritti dei soggetti fragili senza sacrificare la dignità professionale degli amministratori di sostegno”.


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