10 Novembre 2025 - TRUFFE TELEFONICHE | 10 regole per tutelarsi

Quando la voce inganna: riconoscere le frodi telefoniche e difendere i propri dati

Quasi 4 milioni di italiani bersaglio di truffe legate a telefonia e messaggistica: ecco come si muovono i truffatori, perché sono efficaci e le azioni concrete per non cadere nella rete

Negli ultimi anni la truffa telefonica ha smesso di essere un fenomeno marginale: è diventata un’industria della frode che lavora combinando telefono, sms, email e app di messaggistica. Secondo rilevazioni recenti, quasi 3,9 milioni di italiani hanno subìto una truffa o un tentativo di frode legato alla telefonia, per un danno medio stimato tra 124 e 157 euro a vittima e un impatto complessivo di circa 628 milioni di euro.

Ma come operano i truffatori oggi, e soprattutto: come ci si difende?

Le tecniche più usate (e perché ingannano)

I raggiri si rinnovano costantemente ma seguono alcuni schemi collaudati:

  • Finti operatori e call center contraffatti. L’interlocutore si presenta come consulente dell’operatore telefonico, della banca o del fornitore di energia e chiede dati (iban, codice di migrazione, codici di sicurezza) fingendo urgenza tecnica o amministrativa. Lo spoofing rende il numero sul display identico a quello di un ente reale, aumentando l’affidabilità apparente della chiamata.
  • Smishing e link malevoli. Messaggi con link che portano a pagine false per carpire credenziali o inducere installazioni dannose. Negli ultimi tempi gli SMS e le chat (WhatsApp, Telegram) sono diventati vettori privilegiati.
  • Chiamate “mancate” per indurre a richiamare. Un numero sconosciuto chiama e abbandona la linea: chi richiama spesso finisce su servizi a sovrapprezzo.
  • Clonazione di account e truffe “da famiglia”. Account compromessi inviano messaggi ai contatti fingendosi la vittima, chiedendo denaro o favori urgenti con argomentazioni persuasive.
  • Incontri in casa dopo contatti telefonici. Finti consulenti che propongono visite domiciliari per risolvere (finti) problemi: in alcuni casi il raggiro sfocia in furti in abitazione.

Un elemento che spiega l’efficacia di questi raggiri è la combinazione di tecniche: voce convincente, riferimenti tecnici (bollette, normative), pressione sul tempo e l’uso di canali che ispirano fiducia (numero “ufficiale”, chat con foto e loghi).

Chi rischia di più

La truffa non fa distinzioni, ma alcuni gruppi sono più vulnerabili:

  • Anziani, per motivi di fiducia nella comunicazione orale e minor dimestichezza con verifiche online.
  • Persone poco informate sui meccanismi digitali, che possono non riconoscere segnali di allarme.
  • Utenti dei social e delle app di messaggistica, dove la familiarità e la rapidità d’uso abbassano la guardia.

Rilevante anche il dato sul sommerso: oltre la metà delle persone colpite (circa il 52%) non denuncia l’accaduto, spesso per vergogna o per timore di non essere credute.

Dieci regole pratiche per non farsi fregare

  1. Non fornire mai codici, conti o password a chi chiama: le aziende non li richiedono tramite telefonata.
  2. Non cliccare link sospetti: se un messaggio parla di una bolletta o di un pacco, apri direttamente il sito ufficiale tramite browser o l’app ufficiale.
  3. Verifica sempre il numero: usa i canali ufficiali dell’azienda per cercare il numero e chiamare tu; non fidarti del display.
  4. Diffida della fretta: urgenze e pressioni sono il trucco più usato per far sbagliare le persone.
  5. Controlla le impostazioni di sicurezza: proteggi account e numeri con l’autenticazione a due fattori (2FA).
  6. Segnala e denuncia: anche se imbarazzante, denunciare aiuta a bloccare i truffatori e a proteggere altri utenti.
  7. Non aprire allegati sconosciuti: possono contenere malware che compromette lo smartphone.
  8. Educa i più fragili: spiega a genitori e nonni come distinguere una comunicazione attendibile.
  9. Usa filtri e app anti-frode: molte app segnalano numeri segnalati da altri utenti.
  10. In caso di dubbio, interrompi la comunicazione e ricontatta l’ente usando i canali ufficiali.

L’efficacia delle frodi dimostra che la lotta non può essere lasciata solo al singolo cittadino. Servono campagne di informazione mirate, strumenti di blocco e blacklist aggiornate da parte degli operatori, e canali semplici per la segnalazione. Anche le imprese (in particolare gli operatori telefonici) hanno la responsabilità di migliorare la trasparenza dei processi di contatto con i clienti.


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