17 Settembre 2025 - FISCO | La strategia

Riscossione, la Commissione propone lo stralcio di 408 miliardi e più poteri di accesso ai conti correnti

Nel mirino 9,3 milioni di contribuenti con oltre 27 milioni di cartelle. Si punta a rendere più efficace il recupero, con notifiche digitali e pignoramenti rapidi grazie ai dati bancari e della fattura elettronica

Roma, 17 settembre 2025 – Una montagna di debiti fiscali mai riscossi, che pesa per 1.272 miliardi di euro, rischia di travolgere il sistema della riscossione. La Commissione tecnica istituita per analizzare il “magazzino” dell’ex Equitalia propone un taglio radicale: cancellare 408,5 miliardi di crediti ritenuti irrecuperabili e rafforzare allo stesso tempo i poteri dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione per colpire chi evade davvero.

Secondo i dati presentati, le cartelle destinate a essere stralciate riguardano 9,3 milioni di contribuenti e oltre 27 milioni di posizioni, con una media di 44mila euro a testa. Si tratta in gran parte di somme riferite a persone fisiche decedute, società cancellate, soggetti falliti o posizioni ormai prescritte. A pagare il prezzo più alto sarebbe l’Erario, con oltre 347 miliardi di euro da eliminare, ma anche INPS (38 miliardi) e Comuni (5 miliardi) dovrebbero rinunciare a incassi ormai considerati solo teorici.

La relazione della Commissione non si limita allo “sfoltimento” dei conti. Viene tracciata una vera e propria strategia per il futuro:

  • Accesso esteso ai dati bancari, non solo per verificare l’esistenza di un conto ma anche la sua effettiva consistenza, pur nel rispetto della privacy;

  • Utilizzo dei dati della fatturazione elettronica, così da pignorare crediti vantati dai contribuenti verso terzi in modo rapido e mirato;

  • Digitalizzazione delle notifiche tramite piattaforma SEND, con riduzione degli adempimenti preliminari;

  • Limiti all’uso dilatorio delle rateizzazioni, spesso usate solo per guadagnare tempo;

  • Rafforzamento degli organici dell’Agenzia, con l’assunzione di personale specializzato in materia informatica e gestionale.

Un passaggio centrale riguarda la programmazione dei controlli: troppo spesso, come rilevato dalla Corte dei conti, le verifiche si concentrano su soggetti che finiscono per non pagare, rendendo inefficace l’impiego delle risorse. Nel 2023 quasi il 40% delle maggiori imposte accertate riguardava contribuenti che non avevano né aderito né contestato, con il risultato di cartelle destinate a restare inevase.

Per la Commissione, dunque, occorre cambiare radicalmente approccio: dare priorità a chi può realmente pagare e archiviare rapidamente le posizioni senza chance di incasso. Solo così, sostengono i tecnici, sarà possibile liberarsi da un sistema che negli ultimi vent’anni ha prodotto un arretrato enorme e reso la riscossione inefficace.

La palla ora passa alla politica, che dovrà decidere se seguire la strada indicata dai tecnici o continuare con le periodiche “rottamazioni delle cartelle”. Con una certezza: senza una riforma strutturale, il rischio è di accumulare nuovo debito mentre si cerca di cancellare quello vecchio.

Riscossione, svolta sui crediti inesigibili: stralcio da 408 miliardi e accesso ai conti correnti
La relazione della commissione tecnica propone pignoramenti più rapidi grazie ai dati della fattura elettronica e priorità ai debitori realmente solvibili

Il magazzino della riscossione potrebbe presto alleggerirsi di un peso enorme: 408,5 miliardi di crediti ormai giudicati irrecuperabili, accumulati in oltre 27,6 milioni di cartelle esattoriali a carico di circa 9,3 milioni di contribuenti. Una media di 44mila euro a testa che, secondo la commissione tecnica incaricata di elaborare proposte, rappresenta un fardello ingestibile e destinato a non produrre mai entrate effettive per lo Stato.

La relazione finale, appena completata, indica due linee di azione. Da un lato, lo stralcio dei crediti inesigibili, così da liberare risorse e concentrare l’attività della riscossione su posizioni realisticamente esigibili. Dall’altro, un deciso rafforzamento degli strumenti investigativi e operativi a disposizione dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione: accesso alla Superanagrafe dei conti correnti, consultazione massiva dei rapporti finanziari e utilizzo dei dati della fattura elettronica per intercettare eventuali crediti vantati dal contribuente verso terzi, così da procedere immediatamente al pignoramento.

La strategia punta a rendere la riscossione più rapida e mirata: niente più atti di intimazione multipli, notifiche digitali attraverso la piattaforma SEND, e limiti all’abuso delle rateizzazioni, spesso usate solo per rinviare i pagamenti.

Secondo la commissione, occorre anche cambiare approccio nella programmazione dei controlli: concentrare le verifiche su soggetti realmente in grado di versare quanto dovuto ed evitare di disperdere energie su posizioni destinate a rivelarsi infruttuose. Non a caso, i dati della Corte dei conti mostrano come nel 2023 quasi il 40% delle maggiori imposte accertate derivasse da contribuenti che poi non hanno né aderito né contestato gli accertamenti, finendo col lasciare in sospeso debiti difficilmente esigibili.

Il risultato atteso? Una riscossione meno dispersiva, capace di colpire chi può pagare davvero, liberando al contempo il sistema da un enorme “magazzino” di cartelle fantasma che finora hanno solo ingolfato i bilanci dello Stato.


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