BRUXELLES – L’Ordine degli avvocati ha titolo per intervenire nei procedimenti davanti alla Corte di giustizia dell’Unione europea quando sono in gioco questioni di principio capaci di incidere sugli interessi generali della categoria. Lo ha stabilito il presidente della Corte con un’ordinanza depositata il 1° agosto (causa C-865/24), segnando un precedente rilevante in materia di rappresentanza istituzionale delle professioni.
Il caso prende le mosse da una controversia sollevata da diversi Ordini forensi – tra cui quello belga e quello francese – contro il Consiglio Ue, relativa alle misure restrittive introdotte dopo l’invasione russa dell’Ucraina. I ricorrenti avevano contestato il regolamento europeo sostenendo che violasse l’articolo 47 della Carta dei diritti fondamentali, che garantisce il diritto a farsi assistere da un avvocato. In quel contesto, l’Ordine forense tedesco aveva chiesto di intervenire a sostegno delle posizioni già in discussione.
Il chiarimento della Corte
La Corte ha accolto la richiesta, precisando i criteri che legittimano un ente professionale a intervenire in giudizio. Di norma, lo Statuto della Corte consente l’ingresso nel procedimento solo a chi sia direttamente inciso dall’atto impugnato. Tuttavia, nel caso delle associazioni rappresentative, l’interesse all’intervento non deve necessariamente consistere in una modifica della posizione giuridica dell’ente stesso: è sufficiente che l’associazione persegua la protezione degli interessi economici e professionali dei propri iscritti e che siano in discussione principi in grado di condizionare il funzionamento del settore.
Interessi collettivi e semplificazione procedurale
Secondo il presidente della Corte, ammettere un Ordine a intervenire significa non solo rafforzare la tutela degli avvocati, ma anche evitare la proliferazione di singole richieste da parte dei professionisti coinvolti. Diversamente dalle persone fisiche o giuridiche che agiscono individualmente, infatti, le associazioni professionali intervengono per difendere interessi collettivi, come l’indipendenza della professione, il segreto professionale o il diritto di difesa.
Un precedente significativo
Nel caso concreto, è stato riconosciuto che l’Ordine degli avvocati tedesco rappresenta un numero ampio di iscritti e ha tra i suoi scopi statutari proprio la protezione degli interessi dei membri. Per questo la sua domanda è stata accolta, ampliando il margine di intervento delle associazioni forensi davanti ai giudici europei.
Iscriviti al canale Telegram di Servicematica
Notizie, aggiornamenti ed interruzioni. Tutto in tempo reale.
LEGGI ANCHE
L’IA, ChatGPT e l’invasione dei meme in stile Studio Ghibli: la polemica sul diritto d’autore
Le nuove funzionalità di generazione di immagini su ChatGPT scatenano una discussione accesa sul copyright e sull'etica, tra la difesa dell'arte tradizionale e la libertà…
Le PA non sono tenute a rispettare sempre l’equo compenso
Dopo aver fornito loro tutti i documenti legati alla causa da intraprendere, il Comune di Cernusco sul Naviglio (Mi) chiede a cinque avvocati i preventivi…
Reato di diffamazione a mezzo email
Il reato di diffamazione aggravata per mezzo di email aziendale Il reato di diffamazione si commette nel parlare o scrivere male di una persona non…
