24 Giugno 2025 - PROFESSIONE | Responsabilità disciplinare

Avvocati, illeciti verso i terzi: la Cassazione chiarisce che la violazione è permanente

Le Sezioni Unite civili stabiliscono che l’inadempimento dell’avvocato verso i terzi costituisce illecito disciplinare permanente, con effetti continui sulla reputazione professionale e la decorrenza della prescrizione.

Con l’ordinanza n. 14701 del 2025, le Sezioni Unite civili della Corte di Cassazione hanno fissato un principio di particolare rilievo in materia di responsabilità disciplinare forense: l’inadempimento dell’avvocato nei confronti di terzi estranei al mandato professionale non si esaurisce nel momento in cui si verifica, ma rappresenta un illecito disciplinare di natura permanente.

Il caso sottoposto alla Corte

La vicenda trae origine da un procedimento disciplinare promosso nei confronti di un avvocato accusato di non aver adempiuto a obbligazioni assunte verso soggetti terzi, al di fuori di un rapporto di mandato professionale. La questione giuridica rimessa alle Sezioni Unite riguardava la qualificazione temporale dell’illecito: se dovesse essere considerato istantaneo — e quindi soggetto a prescrizione dal momento in cui si realizza — o se, al contrario, dovesse configurarsi come illecito permanente, con decorrenza della prescrizione posticipata fino alla cessazione della condotta lesiva.

Il principio di diritto enunciato

La Corte ha optato per la seconda soluzione, affermando che “l’inadempimento di obbligazioni assunte nei confronti dei terzi è un illecito permanente”. In particolare, le Sezioni Unite hanno precisato che l’illecito disciplinare previsto dall’articolo 64 del Codice deontologico forense, relativo all’inadempimento dell’avvocato verso terzi, si caratterizza per una situazione antigiuridica che si protrae nel tempo. Non conta solo il momento in cui l’obbligazione viene violata, ma il perdurare della situazione di inadempimento, che continua a ledere il decoro della professione e l’affidamento riposto dai terzi nella figura dell’avvocato.

Le conseguenze della decisione

Questa qualificazione ha effetti diretti sulla decorrenza dei termini di prescrizione dell’azione disciplinare: essendo un illecito permanente, la prescrizione inizia a decorrere solo dal momento in cui viene meno la situazione lesiva, cioè dall’adempimento o dalla cessazione della condotta omissiva.

Inoltre, la sentenza richiama l’attenzione sull’importanza del comportamento extraforzoso degli avvocati, anche al di fuori del mandato professionale. La loro condotta nei rapporti personali e commerciali con i terzi continua infatti a riflettersi sulla dignità della professione e sul corretto esercizio della funzione forense.


LEGGI ANCHE

Contributi per la transizione ecologica

Ecco cos’è il fondo per le imprese nel sostegno del Green New Deal Incentivi come contributi e finanziamenti a fondo perduto: ecco gli aiuti alle imprese di ogni dimensione. Il…

Riforma della Professione Forense: il Governo apre alla legge delega proposta dall’avvocatura

Via libera del ministro della Giustizia Carlo Nordio alla proposta avanzata dal Consiglio Nazionale Forense. L’Esecutivo valuta una legge delega per accelerare l’iter e modernizzare…

Milleproroghe caos all’esame delle modifiche

Governo sotto quattro volte durante la valutazione delle modifiche al decreto Milleproroghe Nella giornata di ieri, si tenevano le votazioni in commissione alla Camera rispetto alle modifiche del decreto Milleproroghe. Nella notte, il governo va sotto quattro…

TORNA ALLE NOTIZIE

Iso 27017
Iso 27018
Iso 9001
Iso 27001
Iso 27003
Acn
RDP DPO
CSA STAR Registry
PPPAS
Microsoft
Apple
vmvare
Linux
veeam
0
    Prodotti nel carrello
    Il tuo carrello è vuoto