Roma – Con l’ordinanza n. 11731 depositata il 5 maggio 2025, la Sezione V Civile della Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale del diritto costituzionale italiano: non spetta alle parti processuali il potere di sollevare direttamente questioni di legittimità costituzionale, né tale iniziativa può costituire motivo valido di ricorso per Cassazione.
La Corte ha chiarito che il potere di rimettere una questione alla Corte costituzionale spetta esclusivamente al giudice, che può decidere, nell’ambito della propria discrezionalità, se e quando sollevarla. Le parti, da parte loro, possono solo sollecitare il giudice a farlo, offrendo argomentazioni nel merito, ma non hanno alcun potere formale o autonomo d’iniziativa.
In altre parole, la via incidentale per sollevare una questione costituzionale non è nelle mani degli avvocati o delle parti in causa, bensì resta saldamente sotto il controllo del giudice del processo, quale soggetto terzo e imparziale.
Iscriviti al canale Telegram di Servicematica
Notizie, aggiornamenti ed interruzioni. Tutto in tempo reale.
LEGGI ANCHE

Truffa dello squillo: come i cybercriminali ci rubano il credito
Venerdì 14 aprile 2023 La wangiri è la truffa dello squillo, della quale si cominciò a parlare in Italia ben 19 anni fa, nel 2004.…

Copyright e web: procedura d’infrazione contro l’Italia
Per contrastare la condivisione di contenuti su piattaforme online (es.: YouTube) senza l’autorizzazione dei creatori, ancora 5 anni fa l’UE aveva pensato di rivedere la…

Incidenti sulle scale condominiali: la Cassazione limita il risarcimento in caso di negligenza
La Cassazione ha stabilito che il comportamento del danneggiato può ridurre o escludere il diritto al risarcimento.