Con il recente decreto PA, approvato a marzo 2025, arrivano importanti novità per il sistema delle graduatorie nel pubblico impiego. La durata delle graduatorie approvate dagli enti locali torna a essere di tre anni, rispetto ai due previsti finora. La misura si applica anche alle graduatorie già esistenti e in vigore alla data di entrata del decreto.
Non solo. Il nuovo testo del decreto legislativo 165/2001 chiarisce che le amministrazioni potranno scorrere le graduatorie non solo in caso di rinuncia, mancato superamento del periodo di prova o dimissioni dei vincitori, ma anche per coprire i fabbisogni di personale, purché entro la validità temporale della graduatoria stessa.
Un’ulteriore novità riguarda la possibilità di utilizzare le graduatorie di altri enti pubblici, previo accordo tra le amministrazioni coinvolte, sia per assunzioni a tempo indeterminato che a termine. Si supera così il vincolo della sola graduatoria interna, favorendo una maggiore mobilità e razionalizzazione del personale.
Il decreto interviene anche sul limite del 20% degli idonei da inserire nelle graduatorie per i concorsi con più di 20 posti, confermando la misura per regioni ed enti locali, ma solo per le procedure di ampio respiro.
Di rilievo, infine, la recente sentenza n. 3140/2025 del Consiglio di Stato, che ha stabilito come le amministrazioni non siano obbligate a scorrere graduatorie vigenti se il posto da coprire è stato istituito o trasformato dopo il concorso. In questi casi, resta facoltà dell’ente procedere prima con la mobilità volontaria.
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