“La Giustizia amministrativa è centrale nel Paese. Noi siamo quell’arbitro indispensabile per la regolarità della partita, e l’infrazione è fisiologica, ma tutti devono credere nelle regole”. Con queste parole, il Presidente del Consiglio di Stato, Luigi Maruotti, ha aperto il suo intervento all’inaugurazione dell’anno giudiziario 2025 del Tar Lazio, sottolineando il ruolo fondamentale della magistratura amministrativa nel garantire equità e trasparenza.
Maruotti ha voluto chiarire che il compito della giustizia amministrativa non è quello di “smentire” l’amministrazione, ma di correggerne eventuali errori: “Annullare un atto non significa sconfessare l’amministrazione, ma indicare che potrebbe essere migliorato”. Ha poi ricordato che i tribunali amministrativi non sono solo giudici dell’economia, ma anche dei diritti, come dimostrato dalla loro centralità durante la pandemia da Covid-19 e nelle decisioni sulla tutela degli alunni disabili.
Semplificazione e chiarezza: sentenze più accessibili
Uno dei punti chiave toccati dal Presidente ha riguardato la necessità di una maggiore sintesi e chiarezza negli atti giudiziari. “Dobbiamo essere più sintetici noi magistrati, non solo gli avvocati. A volte leggo sentenze di pagine e pagine, ma per capire la ratio decidendi devi arrivare alle ultime 10 righe finali. Non è possibile. La sentenza deve essere chiara, rispondere ai motivi e poter essere facilmente spiegata al cliente. Deve rivolgersi alla comunità, non solo agli addetti ai lavori”.
Maruotti ha auspicato che le decisioni amministrative possano essere scritte con maggiore immediatezza, affinché l’amministrazione stessa possa comprenderle e applicarle più facilmente. “Se miglioriamo le sentenze, semplifichiamo l’azione amministrativa e soddisfiamo meglio gli interessi della comunità”.
Contributo unificato troppo alto: servono interventi
Maruotti ha poi rivolto un messaggio agli avvocati, riconoscendo le difficoltà economiche legate al contributo unificato: “Sono consapevole che l’entità del contributo unificato è particolarmente elevata. Spero che nelle sedi competenti le proposte che anch’io ho sollevato per una sua riduzione vengano prese in considerazione. Troppi cittadini rinunciano al ricorso perché la legislazione è oscura o perché i costi sono eccessivi”.
Il Presidente del Consiglio di Stato ha anche esortato i giudici amministrativi a non essere troppo rigidi nell’applicazione delle norme sui ricorsi, specialmente quelle che incidono sulla difesa dei cittadini: “Ho visto sentenze molto formalistiche che non vorrei più rivedere. Bisogna sempre consentire il più ampio esercizio del diritto alla difesa, tenendo conto della complessità del caso concreto, e non solo del suo valore economico”.
Un dialogo aperto con gli avvocati
Infine, Maruotti ha assicurato che le voci degli avvocati saranno ascoltate nelle riforme che riguardano il sistema giudiziario amministrativo: “Chi teme che ci sarà un decreto frettoloso sbaglia. Sono sempre in contatto con le associazioni e gli enti che rappresentano gli avvocati, e le loro indicazioni saranno tenute nella massima considerazione”.
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