È stato firmato il rinnovo del contratto 2022-2024 per i dipendenti pubblici del comparto Funzioni centrali, ma senza il consenso di CGIL e UIL. L’accordo, sottoscritto all’Aran da CISL-Fp e sindacati autonomi come Confsal Unsa, Flp e Confintesa Fp, rappresenta 195mila lavoratori di ministeri, agenzie fiscali ed enti come INPS e INAIL, e prevede un aumento medio di 165 euro mensili.
Il nuovo contratto introduce importanti novità, come l’ampliamento dello smart working e la settimana corta di quattro giorni, mantenendo le 36 ore settimanali. Inoltre, per il lavoro agile è previsto il buono pasto e maggiori tutele per chi assiste familiari con disabilità.
I sindacati CGIL e UIL, che hanno rifiutato di firmare, denunciano una “rottura irresponsabile” e chiedono un referendum per lasciare la decisione ai lavoratori. Il ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, si è detto soddisfatto, definendo l’accordo “un passo verso una PA moderna ed efficiente”.
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