Rosa Colucci 30 Ottobre 2024

L’Associazione Magistrati della Corte dei Conti: ferma opposizione al progetto di riforma Foti

Roma, 29 ottobre 2024 – L’Associazione Magistrati della Corte dei Conti (AMCC) esprime una netta opposizione al disegno di legge Foti, che secondo i magistrati “svuota di sostanza le funzioni della Corte dei conti”, istituzione che la Costituzione designa come garante del bilancio pubblico. L’Assemblea dell’AMCC, convocata in modo permanente, ha proclamato lo stato di agitazione dei magistrati e lanciato un appello al Parlamento per riaprire il dialogo e promuovere una riforma condivisa.

La proposta, spiegano i magistrati, non risolve il problema della “paura della firma”, cioè il timore di incorrere in sanzioni per responsabilità contabile, ma minaccia di compromettere il ruolo della Corte. L’AMCC chiede che il legislatore istituisca una commissione di studio per valutare attentamente gli effetti del disegno di legge e che si adottino le modifiche già avanzate dall’associazione presso le Commissioni parlamentari competenti.

I punti critici della riforma

La proposta di legge, ufficialmente denominata AC. 1621, mira a modificare le responsabilità della Corte dei conti nelle sue funzioni di controllo e consulenza, ma secondo l’AMCC presenta diverse problematiche:

  • Riduzione della responsabilità per danno erariale: La proposta prevede esenzioni di responsabilità che, di fatto, trasferirebbero ai cittadini l’onere economico per danni causati da atti sottoposti a controllo preventivo. Tale esenzione coprirebbe anche documenti “collegati”, ampliando la portata delle esenzioni.
  • Modifica del regime sanzionatorio per dirigenti e dipendenti infedeli: Il testo introduce un sistema di risarcimento danni che non considera il danno effettivo, ma si basa sul reddito del dipendente, limitando la possibilità di recuperare integralmente le perdite subite dallo Stato.
  • Espansione dell’attività consultiva: L’aumento dei pareri richiesti alla Corte viene percepito come un’interferenza nella gestione amministrativa, rischiando di trasformare la Corte in un “co-gestore” delle attività pubbliche.
  • Accentramento delle procure regionali: La proposta prevede l’accorpamento delle sezioni regionali e un’ulteriore centralizzazione che, secondo i magistrati, potrebbe compromettere il presidio di legalità sul territorio.

Le richieste dell’AMCC

L’Associazione Magistrati della Corte dei Conti ha delineato una serie di richieste per garantire che le modifiche legislative non intacchino il ruolo costituzionale della Corte:

  1. Mantenimento della natura risarcitoria della responsabilità amministrativa, permettendo allo Stato di recuperare interamente il danno subito.
  2. Superamento dello “scudo erariale” e ripristino della responsabilità per colpa grave, come stabilito dalla Corte Costituzionale.
  3. Controllo preventivo senza esenzioni da responsabilità oltre i profili esaminati dalla Corte, per assicurare l’accountability pubblica.
  4. Limitazione dell’attività consultiva a interpretazioni normative di contabilità pubblica, evitando che la Corte venga coinvolta nei casi specifici della gestione amministrativa.

L’Assemblea, che resta convocata in modo permanente, chiede al Parlamento di accogliere queste proposte di modifica, ribadendo la necessità di una riforma ponderata che preservi il ruolo della Corte dei conti come custode della finanza pubblica e ne garantisca l’autonomia.


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