Legge di bilancio 2025, il governo propone con l’obiettivo di razionalizzare i costi della giustizia modifiche significative al Codice di Procedura Civile e al Testo Unico delle Spese di Giustizia. Vediamo i principali cambiamenti.
Modifiche al Codice di Procedura Civile: introduzione dell’art. 307-bis
Una delle novità di maggior rilievo è l’introduzione dell’art. 307-bis nel Codice di Procedura Civile, che prevede l’estinzione del processo in caso di omesso o parziale pagamento del contributo unificato. Il giudice, alla prima udienza, verificherà la regolarità del pagamento e, in caso di inadempimento, concederà alla parte interessata un termine di 30 giorni per sanare la situazione. Se il pagamento non sarà effettuato entro il termine, il giudice dichiarerà l’estinzione del giudizio.
Questa misura mira a rafforzare l’obbligo del pagamento del contributo unificato, accelerando i tempi dei processi e riducendo l’impatto di procedimenti pendenti senza che le parti abbiano rispettato gli obblighi finanziari.
Accertamento della cittadinanza italiana: nuovo contributo unificato
Un’altra importante disposizione riguarda le controversie relative all’accertamento della cittadinanza italiana. Il contributo unificato per questo tipo di procedimenti è stato fissato a 600 euro per ciascun ricorrente, anche nel caso in cui la domanda venga presentata congiuntamente da più parti. Questa modifica è volta a standardizzare i costi dei processi in materia di cittadinanza, garantendo una maggiore uniformità e prevedibilità delle spese.
Digitalizzazione e spese di giustizia
In linea con il processo di digitalizzazione del sistema giudiziario, il decreto introduce anche nuove disposizioni in materia di trasmissione telematica di duplicati e copie informatiche degli atti. Un nuovo articolo, il 269-bis, stabilisce i costi forfettari per la trasmissione di documenti via posta elettronica o altri mezzi digitali, con un contributo di 8 euro per ogni invio. Il costo per il riversamento di documenti su supporti fisici, come chiavette USB o CD, è fissato a 25 euro.
Questa misura è in linea con l’obiettivo di semplificare e modernizzare le procedure, riducendo i costi legati alla gestione cartacea degli atti e incentivando l’uso della tecnologia per snellire i processi.
Protezione dei fondi per tasse e tributi
Un’altra modifica rilevante riguarda la protezione dei fondi destinati al pagamento di tasse e tributi. È stata introdotta una norma che esclude questi fondi dall’esecuzione forzata, ampliando così la tutela già prevista per gli emolumenti e le pensioni del personale amministrato dal Ministero della Giustizia e dalla Presidenza del Consiglio.
Misure per lo smaltimento dell’arretrato dei ricorsi ex legge Pinto
Il decreto affronta infine il problema dell’arretrato nei ricorsi relativi alla legge Pinto, che riguarda la violazione del termine di ragionevole durata dei processi. Tra le novità, l’introduzione dell’obbligo per i creditori di presentare la documentazione necessaria entro un anno dalla pubblicazione del decreto che accoglie la domanda di equa riparazione, pena la sospensione degli interessi. Questa disposizione mira a velocizzare il processo di pagamento delle somme dovute, riducendo i ritardi e migliorando l’efficienza delle operazioni.
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