La Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha confermato una decisione importante sui danni ambientali legati a tre siti di interesse nazionale (SIN) situati a Brescia, Torviscosa (Udine) e Colleferro (Roma). Nella sentenza del 29 luglio 2024 (è possibile consultarla a questo link), la Corte ha ribadito il principio secondo cui chi è responsabile dell’inquinamento deve rispondere dei costi di bonifica, anche se le attività illecite sono avvenute prima di una scissione societaria.
Il caso, che riguarda contaminazioni storiche con sostanze tossiche come i PCB e il cromo esavalente, ha visto coinvolti vari passaggi societari complessi. La sentenza della Corte UE conferma che la responsabilità ricade sia sulle società scorporate che su quelle beneficiarie della scissione, con rilevanti implicazioni sui futuri procedimenti ambientali.
La decisione fa seguito a una precedente sentenza della Corte d’appello di Milano, che nel 2021 aveva stabilito un risarcimento di oltre 450 milioni di euro a carico di una multinazionale per i danni ambientali causati nei tre SIN. Ora la parola finale spetta alla Corte di Cassazione.
Iscriviti al canale Telegram di Servicematica
Notizie, aggiornamenti ed interruzioni. Tutto in tempo reale.
LEGGI ANCHE

Riforma del processo civile: il maxi emendamento
Il maxi emendamento della Min. della Giustizia Cartabia relativo alla riforma del processo civile, riprendere alcuni degli elementi già previsti dal disegno di legge “ex…

Il Diritto all’Oblio ora è realtà
Se sei stato assolto in un processo, ora hai il diritto di richiedere che il tuo nome venga cancellato dai vari motori di ricerca. La…

Una coltura dalle mille potenzialità, messa a rischio dall'emendamento al Decreto Sicurezza. Confagricoltura e altre associazioni di categoria hanno espresso forte preoccupazione per questa misura…