Il Consiglio Superiore della Magistratura (CSM) ha assolto il magistrato di Torino accusato di aver utilizzato la bicicletta nei corridoi del tribunale per spostarsi dal suo ufficio all’aula destinata ai processi per direttissima. Il giudice aveva giustificato l’insolita scelta con un improvviso mal di schiena che gli avrebbe impedito di camminare.
L’episodio risale al giugno 2021, quando il Presidente della Corte d’Appello di Torino aveva diffidato il magistrato dall’usare abitualmente la bicicletta all’interno del palazzo di giustizia. Nonostante l’avvertimento, l’uso della bici si è ripetuto una sola volta, in occasione di un processo urgente. Il magistrato ha spiegato che questa scelta gli aveva permesso di evitare il congedo per malattia, garantendo così la continuità del proprio turno di lavoro.
La sezione disciplinare del CSM ha stabilito che, in mancanza di un codice di circolazione per il tribunale, l’azione del magistrato non presentava i requisiti di gravità o reiterazione necessari per configurare una violazione disciplinare. Così, il “giudice in bici” è stato scagionato, poiché l’episodio è stato ritenuto isolato e giustificato da motivi di salute.
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