Rimane alto, con un trend in preoccupante crescita, il numero di suicidi in carcere, complice anche l’arrivo del gran caldo che aggrava ancor di più una situazione già difficile tanto da determinare rivolte nelle carceri, con grave pericolo per l’incolumità anche degli agenti della polizia penitenziaria.
Il recente DL n. 92/2024 “carcere sicuro”, pur positivo per alcuni aspetti, non porta con sé alcuna misura idonea ad incidere nell’immediato sul grave problema del sovraffollamento carcerario e dei suicidi dei detenuti.
AIGA accoglie con favore le misure del recente DL che determinano un incremento del numero di agenti di Polizia Penitenziaria, l’assunzione di nuovi Dirigenti Penitenziari e la previsione di una formazione specialistica per gli agenti penitenziari che operano nelle strutture minorili.
Bene anche l’aumento del numero delle telefonate per i detenuti in un’ottica di maggior tutela dei diritti e dei rapporti familiari e lo “snellimento” previsto per la procedura di concessione della libertà anticipata pur ritenendo che – per affrontare l’emergenza del sovraffollamento – sarebbe necessario un intervento che preveda un aumento dei giorni di riduzione della pena per ogni semestre di detenzione.
Si condivide anche l’istituzione dell’Albo delle Comunità e delle strutture disponibili all’accoglienza in regime di misure alternative di persone tossicodipendenti, quasi il 30% della popolazione carceraria, e di quelle prive di fissa dimora o risorse domiciliari esterne, con l’auspicio tuttavia che a ciò consegua un considerevole investimento di risorse per l’ampliamento di dette strutture ed il rafforzamento di quelle esistenti.
Si manifestano, invece, forti perplessità per ciò che concerne il divieto di accesso ai programmi di giustizia riparativa ai detenuti al “41 bis”, in considerazione della direzione a cui la pena deve tendere con riferimento a tutte le tipologie di soggetti condannati.
“Prendiamo atto con favore della volontà di intervenire ed affrontare l’emergenza carceraria, sottesa anche all’approvazione del D.L. n. 92/2024”,
afferma il Presidente Nazionale Carlo Foglieni.
“È tuttavia necessaria
– precisa Foglieni –
l’adozione di ulteriori misure che tengano conto dell’ampio numero di detenuti con fine pena inferiore ai due e ai tre anni, con la correlata necessità di modificare anche l’articolo 4 bis dell’Ordinamento Penitenziario, nonché di disposizioni che incidano significativamente sul procedimento per la concessione delle misure alternative alla detenzione”.
“L’auspicio
– conclude il responsabile dell’Osservatorio Nazionale Aiga sulle Carceri Mario Aiezza
è quello che si intervenga con una riforma organica dell’ordinamento penitenziario che preveda, tra l’altro, la semplificazione delle procedure davanti al magistrato di sorveglianza, la facilitazione del ricorso alle misure alternative, l’eliminazione di automatismi e preclusioni all’accesso ai benefici penitenziari, l’incentivazione della giustizia riparativa, l’incremento del lavoro intramurario ed esterno, la valorizzazione del volontariato, il riconoscimento del diritto all’affettività e degli altri diritti di rilevanza costituzionale, assicurando così effettività alla funzione rieducativa della pena”.
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