Roma, 26 giugno 2024 – I compensi degli avvocati interni alla PA che superano il tetto annuale non possono essere liquidati negli anni successivi. Lo ha stabilito il Consiglio di Stato con la sentenza 4489 del 21 maggio 2024, confermando l’orientamento della Corte dei Conti.
La norma in questione ha l’obiettivo di contenere la spesa pubblica per le pubbliche amministrazioni. Stabilisce che i compensi professionali degli avvocati dipendano dall’esito delle cause legali e che siano comunque soggetti a un tetto annuale, non superiore a quanto stanziato nel 2013.
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Il Consiglio di Stato ha chiarito che questo tetto non può essere aggirato differendo il pagamento dei compensi negli anni successivi. Se il tetto viene superato in un anno, i compensi eccedenti non possono essere erogati.
La sentenza è importante perché fornisce un chiarimento definitivo su una questione che era oggetto di dibattito. Mette fine alle interpretazioni che avrebbero potuto consentire di aggirare il tetto ai compensi, a danno delle finanze pubbliche.
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