Roma, 24 aprile 2024. “Quella che è stata prospetta all’avvocatura comunale di Piacenza attraverso alcune dichiarazioni pubbliche è una rotazione al di fuori di qualsiasi sostenibile legittimo procedimento che, come da normativa Anac, non può riguardare nella fattispecie l’avvocatura comunale, vista l’assenza nella fattispecie di altri dirigenti avvocati che potrebbero ricoprirne la funzione”. A prendere posizione attraverso una nota ufficiale è l’Unione Nazionale Avvocati Enti Pubblici (Unaep), che interviene così sulle voci di un provvedimento richiesto da alcuni politici che vorrebbero una rotazione all’interno dell’avvocatura civica del comune di Piacenza.
“La funzione dell’avvocato di un ente pubblico – si legge nella nota – è la difesa dell’Ente stesso e, nel contempo, esso costituisce un presidio di legalità, che trova la propria fonte nella legge professionale forense, l. 247/2012, all’art 23. L’avvocato del Comune è infatti iscritto all’albo speciale degli avvocati e patrocina nell’esclusivo interesse dell’ente. E’ in questo contesto che il dirigente dell’avvocatura svolge la funzione professionale dettata dalla legge e gli devono essere garantite le prerogative di autonomia di cui al predetto articolo”.
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Alla luce di quanto sopra, nel Piano Anticorruzione approvato con la delibera n. 17 del 30 gennaio 2024 della Giunta, correttamente il Comune di Piacenza ha escluso dalla rotazione ordinaria dei dirigenti l’avvocato, così motivando: “in considerazione delle prerogative di status professionale”. Infatti, anche nell’ambito di una eventuale rotazione ordinaria vanno garantiti all’avvocato dell’Ente pubblico, così come dispone il predetto articolo 23 di legge, “la piena indipendenza e autonomia nella trattazione esclusiva e stabile degli affari legali dell’Ente”, che debbono essere recepite nel contratto di lavoro, ove è garantita l’autonomia e l’indipendenza di giudizio intellettuale e tecnica dell’avvocato.
Anche nelle Linee Guida di ANAC sulla rotazione del personale essa viene qualificata come una misura che deve coinvolgere tutto l’apparato a fini anticorruttivi e quindi con priorità per i settori a maggior rischio, e fatte salve le figure infungibili per possesso di una abilitazione professionale e iscrizione nel relativo albo.
“E’ evidente – afferma Unaep – che tali principi escludono qualsiasi possibilità di rotazione che si porrebbe in contrasto con essi, perché la legge ha voluto cristallizzare una professionalità che si costruisce nel tempo”.
In questo contesto, conclude l’avvocato Antonella Trentini, presidente nazionale Unaep, nell’esprimere solidarietà e vicinanza ai colleghi dell’ Avvocatura del Comune di Piacenza, “stigmatizziamo le recenti prese di posizione nei confronti dell’Avvocatura Comunale e del suo dirigente comparse sui mezzi di comunicazione locali, dopo essere state esternate in sedi istituzionali quali una commissione consiliare e il Consiglio Comunale poichè sono completamente in contrasto con i principi di autonomia e indipendenza che la legge forense garantisce agli avvocati iscritti negli albi speciali, oltreché, con i principi propri della anticorruzione, essendo stata prospetta una rotazione al di fuori di qualsiasi sostenibile legittimo procedimento”.
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