Rosa Colucci 8 Aprile 2024

giovani avvocati metà stipendio tanti abbandoni

Giovani avvocati: metà stipendio e tanti abbandoni, ecco come invertire la rotta

La crisi non risparmia le professioni intellettuali, tra cui quella degli avvocati. In Toscana, negli ultimi dieci anni, il numero di giovani che superano l’esame di abilitazione è crollato da 1.300 a meno di 400. Il motivo principale? La disparità di reddito tra giovani e avvocati senior.

Stipendi dimezzati e precarietà: i dati parlano chiaro. Il reddito medio dei giovani avvocati è meno della metà di quello degli over 30. Per il 36,5% dei giovani avvocati, la causa principale del divario è il basso compenso da collaboratori di studio. La conseguenza è che molti mollano la professione, facendo aumentare l’età media degli avvocati attivi, passata da 42,3 anni nel 2002 a 47,7 anni nel 2022.

Cosa fare? Un primo passo per invertire la rotta sarebbe garantire ai collaboratori di studio inquadramenti e retribuzioni dignitose. Un esempio arriva da Firenze, dove lo studio legale Paratore Vannini & Partner ha ottenuto la certificazione di qualità UNI 11871:2022, il primo standard europeo che detta i principi organizzativi e di gestione dei rischi per la creazione e la protezione del valore.

La certificazione garantisce:

  • Tutela dei collaboratori: contrattualizzazione scritta del rapporto, piano formativo condiviso, tutele specifiche.
  • Retribuzione parametrata al valore creato: fisso mensile garantito e remunerazione complessiva basata sul valore, non sull’età.
  • Valorizzazione dei giovani: utilizzo di nuove tecnologie, studio di nuove materie, aria fresca per gli studi.

Come individuare lo sfruttamento? Se un giovane avvocato viene assunto per fare fotocopie e rispondere al telefono, si tratta di sfruttamento. Lo studio che forma un giovane non sopporta un costo, ma fa un investimento. La giusta retribuzione è quella che permette al giovane di creare valore per lo studio.

I giovani avvocati hanno tanto da offrire: nuove tecnologie, nuove materie, aria fresca. Per invertire la rotta e garantire un futuro alla professione forense, è necessario investire sui giovani e valorizzare le loro competenze.


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