Il Parlamento europeo ha dato il via libera all’AI Act, il regolamento europeo sull’intelligenza artificiale, che rappresenta una pietra miliare nella regolamentazione di questa tecnologia emergente. L’obiettivo è quello di mettere al centro dello sviluppo dell’IA il rispetto dei diritti fondamentali e della dignità delle persone, creando un precedente per il resto del mondo.
Un’attesa lunga sette anni
Il testo ha completato un lungo iter legislativo durato sette anni, diventando la prima legge al mondo in materia di IA. Tuttavia, la sua promulgazione non avverrà prima di maggio 2024, per permettere la traduzione in 24 lingue e l’adattamento alle normative nazionali. Un ulteriore voto del Parlamento a metà aprile e il via libera del Consiglio dell’Unione Europea saranno necessari prima dell’entrata in vigore.
A chi si applica la legge?
Le nuove regole si applicheranno a tutti i soggetti, pubblici e privati, che producono o utilizzano sistemi di intelligenza artificiale destinati al mercato europeo o che coinvolgono persone situate nell’Unione. Le aziende dovranno quindi adeguarsi alle nuove norme per poter continuare a operare in Europa.
Quali sistemi sono interessati?
L’AI Act distingue i sistemi di intelligenza artificiale in base a quattro categorie di rischio: minimo, limitato, alto e inaccettabile. A seconda del livello di rischio, i sistemi saranno soggetti a differenti livelli di responsabilità e limiti. I modelli considerati troppo pericolosi saranno addirittura vietati.
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Quali sono i divieti?
Tra le tecnologie vietate dall’AI Act troviamo:
- Tecnologie subliminali per manipolare i comportamenti
- Categorizzazione biometrica basata su dati sensibili
- Raccolta massiccia e illimitata di foto di volti da internet
- Riconoscimento delle emozioni sul posto di lavoro o a scuola
- Sistemi di punteggio sociale
- Polizia predittiva
Quali sono i tempi di entrata in vigore?
Le regole dell’AI Act entreranno in vigore a scaglioni:
- Entro 6 mesi: Divieti per sistemi ad alto rischio e valutazione dei rischi da parte di soggetti pubblici e privati.
- Entro 1 anno: Norme per modelli fondativi (ad esempio, GPT-4 di OpenAI) con alti standard di trasparenza, sicurezza informatica e condivisione di documentazione tecnica.
- Entro 2 anni: Entrata in vigore completa dell’AI Act, con sanzioni per chi non lo rispetta (da 1,5% a 7% del fatturato globale).
L’AI Act: un passo avanti con qualche ombra
L’approvazione dell’AI Act rappresenta un passo avanti significativo nella regolamentazione dell’IA, ponendo l’Europa all’avanguardia in questo campo. Tuttavia, alcune critiche sono state sollevate in merito al via libera dato alla sorveglianza biometrica di massa nei luoghi pubblici da parte delle forze dell’ordine.
Nonostante le ombre, l’AI Act rappresenta un punto di riferimento importante per il futuro dell’intelligenza artificiale, ponendo l’accento sulla sua etica e responsabilità. Il suo impatto si estenderà ben oltre i confini dell’Europa, influenzando lo sviluppo e l’adozione di tecnologie di intelligenza artificiale in tutto il mondo.
Rosa Colucci
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