Nel 2018 a Pisa è nata la startup Aptus.AI, con l’idea di utilizzare l’intelligenza artificiale generativa potenziata (Rag) al fine di superare le barriere di accessibilità presenti all’interno del settore legale.
La startup ha addestrato la piattaforma Daitomic con lo scopo di offrire ai legali un accesso completo e semplice alle informazioni di tipo giuridico.
La Rag è una particolare tecnica intelligenza artificiale che migliora le risposte di testo che si basano sugli Llm, i modelli linguistici, attraverso database e informazioni specifiche.
Aptus.AI è stata fondata da Andrea Tesei e Lorenzo De Mattei. Come spiega Tesei a Wired: «Volevamo portare in industria la nostra tecnologia, che era in parte il risultato delle nostre ricerche accademiche, per risolvere un problema concreto: rendere più accessibili i documenti».
Dopo aver sperimentato all’interno del mondo della compliance, i due hanno deciso di buttarsi nell’ambito legale.
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Nell’ultimo anno, la loro realtà è cresciuta parecchio, e il loro fatturato è aumentato di 8 volte. «Il mio socio Lorenzo De Mattei ha sviluppato il primo modello di generative AI sull’italiano, basato sul GPT-2. Oggi, abbiamo una base dati che ci permette di usare la Rag, un metodo che ci aiuta a trovare il contesto normativo giusto per rispondere a una domanda. In questo modo, possiamo non solo fornire la risposta, ma anche mostrare la fonte da cui è stata generata».
Daitomic mette al sicuro i dati sensibili e quelli aziendali, poiché è un sistema dotato di un’infrastruttura che previene e contrasta i rischi cyber. Secondo Tesei il sistema ha un valore aggiunto, ovvero aumentare la potenza dell’intelligenza artificiale generativa nel rispondere a quesiti complessi in ambito legale.
Qualsiasi tipo di intelligenza artificiale, in ogni caso, non sostituirà mai i professionisti del mondo legale. Spiega ancora Tesei: «Secondo me, questo non accadrà mai. Soluzioni di questo tipo avranno sempre delle difficoltà a correlare aspetti legati a casi reali. Questi aspetti devono essere interpretati e contestualizzati da un umano, non possono essere analizzati in maniera asettica. Rimarranno perciò strumenti di supporto, ma in grado di rivoluzionare le nostre vite. Queste funzionalità sono capaci di fare tante cose, ma devi dare tu gli input giusti».
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