Il 24 gennaio 2024, Uljan Sharka, imprenditore italiano di origine albanese, ha annunciato la nascita di una nuova intelligenza artificiale, Modello Italia. Si tratta di una ChatGpt italiana, che dovrebbe essere rilasciata entro l’estate: «Il nostro obiettivo è che quando si parla dell’intelligenza artificiale si pensi alla Ferrari dell’AI».
Modello Italia, come ChatGpt, sarà un’intelligenza artificiale generativa, ma riceverà l’addestramento in lingua italiana, e non soltanto in inglese. In questo modo dovrebbero venire eliminati tutti i bias e i pregiudizi presenti nella cultura anglofona.
Sharka, fondatore di iGenius, ha sottolineato come Modello Italia verrà sviluppata con l’aiuto del supercomputer Leonardo, il sesto più potente in tutto il mondo. Questa IA tutta italiana dovrebbe rappresentare un grandissimo supporto per aziende, PA e startup.
Commenta Sharka: «C’è già stato un approfondito dialogo con le istituzioni e abbiamo ricevuto un feedback molto positivo. Anzi, ci aspettiamo da parte loro un’adozione del progetto».
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Prosegue: «Credo che l’Italia possa diventare un leader naturale nella corsa all’AI. Non siamo mai riusciti a entrare nella corsa dello sviluppo tecnologico in generale, quando è partita si erano già formati i colossi americani, ma ora siamo alla fine di quel ciclo e l’intelligenza artificiale segna l’inizio di un nuovo mondo. Abbiamo la possibilità di creare nuovi leader per definire il futuro dell’economia globale. Se il mercato dell’AI valeva 100 miliardi di dollari nel 2022 e 200 nel 2023, le stime prevedono che raggiungerà diversi trilioni entro il 2030. E farà crescere le economie di tutto il mondo. È una rivoluzione industriale».
Modello Italia sarà completamente open-source. L’IA verrà addestrata attraverso trilioni di token per poter competere con la top ten della IA mondiali. Spiega Sharka: «Vogliamo rappresentare un Rinascimento digitale, un approccio tutto italiano con l’uomo al centro. Molti modelli partono dalla grande quantità di dati e dall’architettura tecnologica, lasciando fuori le conseguenze e gli impatti descritti molto bene nell’AI Act, che toccano i diritti umani».
Con Modello Italia «siamo partiti dall’uomo, dalla lingua e da un grande lavoro nel selezionare i dataset e le informazioni che verranno tokenizzate per creare il primo large language model italiano, garantendo la sovranità dei dati e della proprietà intellettuale. Avere già le indicazioni dell’AI Act ci ha permesso di sviluppare Modello Italia rispettandone le linee guida. La grande rivoluzione sarà la possibilità di utilizzare la tecnologia anche in modalità offline: gli utenti potranno fare un download totale del sistema nel proprio device, senza mandare i dati fuori dal proprio dispositivo».
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