L’obiettivo del regolamento Ue 2022/2065 è rendere sempre più sicuro il mondo online. Il Dsa punta anche alla difesa dei minori che devono fare i conti con gli effetti di cyberbullismo, stalking, molestie sessuali online e abusi nella condivisione di immagini.
Gli effetti del Dsa potrebbero avere conseguenze globali per quanto riguarda la protezione dei minori, soprattutto se preso come modello da Stati extra Ue e se applicato alla lettera dalle grandi piattaforme.
Anche la Commissione Ue, con il regolamento di esecuzione 2023/1201 ha una funzione fondamentale, benché gli effetti concreti si vedranno grazie ai prestatori di servizi intermediari, che rafforzeranno gli obblighi di diligenza.
Fondamentale la spiegazione più chiara delle condizioni generali nell’accesso ai servizi, che deve essere «facilmente comprensibile ai minori». Nel Dsa si individuano 4 categorie di rischi che dovranno essere valutati dai fornitori di servizi, tra cui le questioni collegate alle ripercussioni negative sulla vita dei minori.
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Sono 19 i fornitori di piattaforme e motori di ricerca destinatari dell’intervento, che dovranno assicurare rispetto per quanto concerne l’interesse superiore del minore «nell’adottare misure quali l’adattamento della progettazione del loro servizio e della loro interfaccia online».
I fornitori di servizi dovranno consentire l’accesso semplice e immediato ai meccanismi di segnalazione e reclamo, adottando adeguate misure per assicurare «un elevato livello di tutela della vita privata, di sicurezza e di protezione dei minori sul loro servizio».
I fornitori, inoltre, non dovranno inserire pubblicità basate sulla profilazione nell’interfaccia del sito. Dovranno adottare misure per la verifica dell’età, garantire una rapida segnalazione degli abusi ed assicurare il controllo parentale.
Verranno vietati anche i messaggi pubblicitari che si rivolgono ai minori, anche se i fornitori non hanno l’obbligo di trattamento dei «dati personali ulteriori per valutare se il destinatario del servizio sia minore».
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