Viste le difficoltà nel reclutamento di nuove risorse nella Pa il governo ha deciso di avviare una campagna pubblicitaria in cui in ministro Paolo Zangrillo dichiara che il lavoro pubblico è «figo».
Lo stesso Zangrillo annuncia che nei prossimi giorni partirà «uno spot, il governo lo annuncerà con una conferenza stampa questa settimana, in tema di attrattività della pubblica amministrazione. Metteremo in discussione la logica del posto fisso cercando di guardare al posto figo, cioè al posto dove il vero valore non sta nella stabilità del posto di lavoro».
Il ministro probabilmente si riferisce alle difficoltà nel reperimento di candidature e di vincitori che avrebbero costantemente accompagnato la riapertura dei concorsi pubblici, dopo ben 10 anni di stop a causa di tagli al bilancio e dopo due anni di pandemia, che avrebbero fermato le procedure già avviate.
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La fuga dei giovani probabilmente è dovuta al fatto che i concorsi svolti per il Pnrr prevedono delle assunzioni a tempo determinato, mentre sembrerebbe che in altri casi i vincitori si siano tirati indietro, poiché per loro il posto pubblico non è abbastanza attrattivo a causa di uno stipendio troppo basso e difficoltà nelle carriere, che procedono troppo a rilento.
Per Zangrillo il lavoro pubblico è un posto «dove c’è la capacità di distinguere tra chi vivacchia e passa la giornata a guardare l’orologio per l’orario d’uscita e chi invece ha voglia di dimostrare di essere all’altezza delle sfide che il Paese ha davanti».
Il ministro riconosce che «la stabilità del posto di lavoro è importante, ma se vogliamo attrarre i giovani nella Pa, se noi vogliamo che i nostri ragazzi crescano e considerino tra le opportunità per costruire il loro percorso professionale anche la pubblica amministrazione non possiamo lasciargli solo la logica del posto fisso, ma il posto figo che ti consente di crescere dal punto di vista delle responsabilità e di acquisire le competenze che servono».
«Abbiamo un programma di inserimento nella pubblica amministrazione che prevede di inserire 60.000 nuovi insegnanti nei prossimi mesi. Anche sul tema della scuola abbiamo puntato l’attenzione con la consapevolezza che, oggi più che mai, il tema della formazione è strategico per il futuro del Paese», conclude Zangrillo.
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